Col Ranzola: 4,7 milioni per collegare la Valle del Lys alla Val d’Ayas
Una pista poderale lunga 5,5 chilometri per collegare la Valle del Lys alla Val d’Ayas. Si parte dalla seggiovia Weissmatten a 2.043 metri e si arriva, passando dal Col Ranzola, all’Alpeggio Fenêtre di Brusson a 2.080 metri. I costi dell’opera, secondo il progetto di fattibilità realizzato dallo studio tecnico Ceriani di Charvensod, ammontano a 4,7 milioni.
Lavori di realizzazione: dal 2025 al 2027.
“L’idea è che i lavori partano nel 2025” spiegano i progettisti. “Il primo lotto deve essere ultimato entro agosto 2026 per l’accesso ai fondi FOSMIT”. Dei 4,7 milioni, 2,9 milioni saranno finanziati dal fondo statale per lo sviluppo delle montagne italiane, finalizzato alla promozione e realizzazione di interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della montagna. La differenza sarà a carico della Regione.
“In linea teorica si spera che l’opera sia conclusa nel 2027” dichiarano i progettisti, ricordando che “siamo intorno ai 2.000 metri quindi i lavori si potranno fare solo durante il periodo estivo”.
Tra le finalità del progetto spiccano il mantenimento delle zone di alta montagna, obiettivo prioritario, la cura e il controllo del territorio, la prevenzione del rischio idrogeologico, la dotazione di una pista di accesso agli alpeggi e la connessione turistica tra le due vallate. Da non sottovalutare, inoltre, l’eventuale utilizzo della poderale come pista per i soccorsi in caso di emergenza intervalliva.
Con la sua pendenza contenuta, tra il 10% e il 15%, la pista, larga circa 3 metri, potrà essere percorsa a piedi, in mountain bike, e-bike o con le ciaspole. L’accesso dei veicoli sarà regolamentato secondo quanto già accade sulle poderali regionali.
Basso impatto ambientale
Come ha detto anche il Sindaco di Gressoney-Saint-Jean Mattia Alliod, l’idea è nata cinquant’anni fa. La pista poderale al Col Ranzola, però, non è mai stata realizzata. Nel 2023 lo studio tecnico Ceriani di Charvensod ha ricevuto un incarico dal Comune di Gressoney e ha realizzato il progetto di fattibilità.
“Come in tutti i progetti ci sono dei vincoli, ad esempio il vincolo archeologico del Col Ranzola, ma motivi ostativi non ce ne sono” affermano i progettisti. “Sono previsti scavi e opere di contenimento. Si cercherà di limitare gli impatti sull’ambiente e, in fase di cantiere, sul turismo estivo”. Nel progetto sono infatti previste tecniche costruttive e modalità esecutive a basso impatto. Scogliere a secco e utilizzo del cemento per fondazioni e sostegni solo in casi estremi ne sono due esempi.