Grandinata a Donnas, danni ai vigneti. Chicchi anche su altre zone della bassa Valle

28 Giugno 2022

Dopo i detriti in Val di Rhêmes, il ghiaccio in bassa Valle. E’ durata una decina di minuti la grandinata che nella mattinata di oggi, martedì 28 giugno, ha colpito Donnas, provocando numerosi danni alle colture locali.

“Cadevano chicchi grandi come albicocche” spiega il Sindaco Amedeo Follioley. Al momento in Comune sono giunte segnalazioni di danni ai vigneti e ad alcuni beni privati, auto e case. “Abbiamo già segnalato all’Assessorato all’Agricoltura quanto accaduto, che nei prossimi giorni faranno dei sopralluoghi. Presto per stimare l’entità dei danni”.

Grandinata Donnas

Dai consiglieri di opposizione del gruppo Donnas Domani, Anna Jacquemet, Fabio Marra, Jaël Bosonin e Lucia Iannuzzi arriva nel frattempo la richiesta al sindaco del paese di richiedere lo stato di calamità naturale, al fine di risarcire cittadini e istituzioni per i danni a colture (vigneti, frutteti e orti), auto, strutture pubbliche e private, e persone.

Coldiretti: questi eventi estremi sono un campanello di allarme

“Come la siccità, questi eventi estremi, purtroppo sempre più frequenti, sono un campanello di allarme che deve indurre tutto il sistema agricolo a riflettere sull’attuazione delle misure attive e passive per la difesa delle coltivazioni che vanno dalle reti antigrandine ad un rafforzamento delle assicurazioni contro i danni causati dal maltempo” spiega Alessio Nicoletta, Presidente di Coldiretti Valle d’Aosta.

“La caduta violenta della grandine con chicchi fini – continua Nicoletta – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro”.

Ad essere interessato dalle grandinate delle scorse ore è stato, in particolare, il territorio della Bassa Valle d’Aosta dove, su alcune culture particolarmente delicate, si stima anche il 100 per cento di danni. “Oltre ai frutteti, ai vigneti e alle coltivazioni orticole, anche i pascoli e le colture foraggere non usciranno indenni poiché le piante delle coltivazioni erbacee, lacerate e massacrate dai chicchi di ghiaccio, sono danneggiate in maniera irreversibile” spiega Elio Gasco, Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.

 

veranda Oratorio Donnas

A chiedere un aiuto è anche l’Oratorio Interparrocchiale Giovanni Paolo II, la cui veranda è stata distrutta dalla grandine. “Lanciamo un appello a tutte le persone di buona volontà e alle imprese ad aiutarci a ripristinarla rapidamente per continuare a garantire ai nostri bambini e ragazzi un centro estivo sereno – scrivono dall’Oratorio in un post su Fb – Grazie a tutti coloro che ci aiuteranno concretamente!”.

Secondo le segnalazioni giunte in redazione, la grandine è caduta anche in altre località della bassa Valle, dove non si sono fermati nemmeno i violenti nubifragi. Realizzate sempre nella mattinata di oggi, le immagini che pubblichiamo di seguito, in cui si vedono chicchi abbattersi violentemente su una coltivazione e difficoltà per i sistemi di drenaggio lungo le strade a sostenere la quantità di pioggia caduta in pochi minuti, tra Fontainemore e Lillianes, nella Valle del Lys.

Secondo il bollettino diffuso a mezzogiorno di oggi, martedì 28 giugno, dal Centro funzionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta, l’allerta gialla per temporali forti e diffusi e su versanti e torrenti resta valida sino a tutto domani, mercoledì 29, sull’intero territorio della Valle d’Aosta. “Il passaggio odierno di una attiva depressione sul golfo di Genova determina spiccata instabilità su tutta la regione, – si legge – con temporali diffusi, localmente grandinigeni e di forte intensità, a cui saranno associate anche forti raffiche di vento”.

L’esaurimento dei fenomeni è previsto dalla fine del pomeriggio di oggi, ma le precipitazioni a carattere temporalesco possono “innescare problemi alle reti di smaltimento delle acque, allagamenti dei locali interrati, esondazione di rivi secondari, colate detritiche su piccoli bacini montani, fenomeni di trasporto solido nei tratti montani dei bacini a regime torrentizio, cadute di massi e frane superficiali, causando interruzioni temporanee della viabilità, danni localizzati ad infrastrutture, singoli edifici e attività antropiche”.

 

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