Le lunette del castello di Issogne tornano al loro splendore
Sebbene l’arte per sua natura sia fragile ed eterea si dimostra persistente e resiliente adattandosi, nel corso del tempo, all’ambiente che la circonda. L’arte è realmente viva, lo è in varie forme e luoghi, come nel castello di Issogne dove è ora possibile visitare le lunette restaurate, presentate al pubblico in una serie di visite guidate nell’ambito della rassegna di Plaisir de culture.
Le lunette “del buon governo” ritraenti scene di vita quotidiana sono dipinti murali realizzati con una tecnica mista: un affresco iniziale con cui si definiscono i tratti principali dell’opera e poi la rifinitura, in un secondo momento, ad intonaco asciutto. La medesima tecnica la osserviamo in varie altre sale del castello.
Riportare alla vita opere frutto di una tecnica così complessa non è compito facile. Risalenti al ‘400 le lunette hanno attraversato innumerevoli cambiamenti nel corso dei secoli, alcuni dei quali ancora visibili oggi. Tra questi le incisioni che, ormai, parte integrante delle opere, possiamo vedere su tutta la loto superficie.
Per restaurare, in questo primo periodo le lunette, e più avanti tutte le altre opere presenti nel cortile, sono stati necessari non solo tempo e un’attenta analisi storica necessaria per risalire a come apparissero i dipinti in origine, ma anche una vera e propria indagine scientifica volta a comprendere cosa avesse portato al deterioramento visibile.
Una volta capiti i fattori di rischio per le opere, le lunette sono state messe in sicurezza e solo a quel punto si è passati al vero e proprio rinnovo, portato avanti cercando di riportare le lunette al loro antico splendore, lavoro non facile anche visto il numero di personaggi che hanno abitato il castello nei secoli, visto che ognuno di loro ha apportato modifiche più o meno importanti al maniero.
I lavori terminati consentono al visitatore di ammirare oggi le lunette nel loro stato originale immergendosi così nella storia del castello e delle vite che lo hanno attraversato. I lavori non sono conclusi, però: ora si estenderanno al resto del cortile e a tutti gli altri innumerevoli dipinti.