‘Servono più soldi per la tutela delle minoranze linguistiche’
Da 10 a 3 milioni di euro. Nel tempo si sono più che dimezzati gli stanziamenti statali destinati alle 12 minoranze linguistiche storiche presenti in Italia – per la Valle d’Aosta quella francoprovenzale e quella walser – tutelate dalla legge nazionale 482 del 1999. Una norma che, a 25 anni dalla sua approvazione, può essere ancora migliorata, partendo da un aumento dei fondi disponibili.
Il tema è stato al centro delle due giornate di incontri e dibattiti in occasione delle Giornata internazionale della montagna celebrata lunedì 16 e martedì 17 dicembre nell’auditorium del Palazzetto dello Sport di Gressoney-Saint-Jean. A tenere banco, durante l’appuntamento organizzato dall’assessorato regionale agli Affari europei con il patrocinio del Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie, è stato il confronto sul passato, presente e futuro della norma nazionale che tutela le minoranze linguistiche.
“La cosa più semplice per lavorare sulla legge è ripristinare i fondi che ora sono di 3 milioni e prima erano di 10 milioni. Con 12 minoranze linguistiche, la distribuzione di questi fondi dovrebbe avvenire su un montante significativo”, dice l’assessore regionale agli Affari europei, Luciano Caveri, che quando era deputato ha contribuito all’elaborazione della norma.
Nel suo intervento conclusivo, Caveri sottolinea “una sorta di scetticismo sul fare delle modifiche in profondità” al testo di legge perché il rischio è di “appiccicare alla minoranze linguistiche anche dei dialetti come il piemontese, il veneto o il lombardo” o ancora “le lingue sinti e le lingue dell’immigrazione, ad esempio l’albanese o il romeno”. Queste “sono delle realtà di cui tenere conto ma la legge si chiama non a caso minoranze linguistiche storiche – aggiunge Caveri -. Sarà opportuno fare un summit con i parlamentari delle diverse zone interessate da questa questione sia per l’aumento degli stanziamenti sia per una riflessione comune sul regolamento”.
Quanto alle risorse, per il 2024 la Valle d’Aosta riceverà poco più di 210.000 euro dal Fondo nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche per il finanziamento di due progetti: uno sul francoprovenzale a cui andranno 168.275 euro e l’altro del Comune di Gressoney-La-Trinité per la minoranza linguistica germanica che godrà di 41.900 euro. “La tutela, a vario titolo, delle minoranze linguistiche si inscrive perfettamente nella linea di azione del governo Meloni – dice il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, in un messaggio inviato per l’evento – insieme con la tutela e la valorizzazione delle zone montane. Rispetto a quest’ultimo tema è in corso di discussione, in Parlamento, l’apposito disegno di legge da me proposto e già approvato dal Senato”.
Sulla legge che tutela le minoranze linguistiche storiche è intervenuto, con una nota, anche il deputato valdostano Franco Manes, secondo cui sulla sua applicazione “c’è ancora molto da fare per colmare le lacune e garantire una tutela concreta su tutto il territorio nazionale”. Nel 2022, Manes e il collega Dieter Steger del Südtiroler Volkspartei hanno presentato una proposta di legge per la ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, firmata dall’Italia nel 2000 ma mai recepita. “La Carta europea – conclude il deputato – è uno strumento essenziale per promuovere e proteggere le lingue regionali nel contesto europeo. È inaccettabile che l’Italia, dopo oltre vent’anni, non abbia ancora completato l’iter legislativo per ratificarla. Questa ratifica rappresenta un impegno verso l’Europa e verso le comunità che rappresentiamo, ed è nostro dovere portarla a termine al più presto.”