Sagre : pronti per una nuova stagione
Pochi paesi al mondo vantano una tradizione culinaria come quella italiana, un dato di fatto che ci ha reso famosi nel mondo e che non si fa fatica a confermare. E’ sufficiente guardarsi intorno per capire il numero impressionante di manifestazioni a carattere enogastronomico esistenti. Sul web impazzano siti e annunci di eventi culinari, quest’anno si contano circa 2.600 sagre che, escludendo feste patronali, a carattere religioso e fiere e mercati agricoli, rappresenta un numero che la dice lunga sull’animo casereccio degli italiani.
L’importanza di queste manifestazioni è cresciuta molto tanto che Ferrara nel mese di aprile u.s gli ha dedicato addirittura un Salone fieristico. Si è svolta infatti la prima edizione del "Salone Nazionale delle sagre" una manifestazione che ha visto protagonisti l’enogastronomia, la storia e la tradizione. Il folclore, la storia, i borghi e le tanto amate sagre dei prodotti tipici di oltre 60 eventi, a Ferrara hanno così trovato il loro habitat naturale.
L’estate valdostana non fa eccezione e proporrà anche quest’anno un numero importante di appuntamenti. Alcuni di essi hanno raggiunto una dimensione piuttosto considerevole e possono essere annoverati tra gli appuntamenti più importanti dell’estate valdostana, altri invece sono cresciuti meno e hanno una valenza, non ce ne vogliano gli organizzatori, più sociale che turistica. Di sagre ne abbiamo parlato spesso in questa rubrica, vorremmo però porre l’attenzione su una questione sulla quale, per la verità si dibatte da molto, ovvero l’opportunità o meno di rivedere il format di questo genere di eventi. Se infatti si tratta di appuntamenti di richiamo e in grado di attrarre un pubblico numeroso, d’altro canto è indubbio che chi di turismo ci vive, alberghi e ristoranti per intenderci ma non solo, non sentono granché i benefici di eventi che si direbbero turistici.
Vale la pena dunque prendere a riferimento tipologie di manifestazioni dove i sapori locali vengono valorizzati anche e soprattutto con l’aiuto degli amici ristoratori. E’ necessario ripensare il format classico della sagra, che risulta oggi, anche se di successo, piuttosto superato.
Pur plaudendo dunque tutti coloro che animano le giornate estive delle località valdostane in maniera volontaria, siamo convinti che tali manifestazioni possano crescere e migliorarsi anche attraverso la collaborazione con professionisti del settore e soprattutto ripensando l’organizzazione con un approccio più attento e orientato al turista.