“Il regolamento sul gioco d’azzardo va votato prima della pausa estiva”
Da tempo mi giungono richieste di spiegazioni da parte di numerosi cittadini, da esercenti commerciali di Aosta e anche da “giocatori,” circa l’attuazione e la natura del regolamento sul gioco di azzardo del comune di Aosta.
Cosa sta succedendo nel Comune di Aosta intorno al regolamento che vuole normare in senso restrittivo la diffusione delle “macchinette mangiasoldi”, le slot machines disseminate in bar, tabaccherie e sale dedicate al gioco d’azzardo in tutta la città?
E’ universalmente riconosciuto che questi apparecchi servono a rovinare la vita e le famiglie di coloro che cadono nel vizio del gioco, con ricadute sociali ed economiche a carico di tutta la collettività; ed è per questo che il Regolamento, sul quale tutta la Commissione consiliare, maggioranza e minoranza, ha agevolmente trovato un accordo. La Commissione vi lavora dall’autunno scorso, ed ha coinvolto in un lavoro certosino esperti dell’Usl e delle associazioni di contrasto alle ludopatie nonché gli operatori del settore.
Il regolamento è poi stato trasmesso agli uffici competenti per il cosiddetto “visto di legittimità”, che al momento non è ancora pervenuto.
Dovrà quindi il Sindaco farsi garante della celerità della conclusione dell’iter amministrativo di questo Regolamento, in maniera che possa essere portato al voto prima della pausa estiva, nel Consiglio comunale di fine luglio. Noi auspichiamo veramente questa azione forte e decisa, a conferma della volontà espressa personalmente dal Sindaco stesso in commissione, perché il rischio, politicamente, è la perdita di credibilità dell’intera Amministrazione ma socialmente il danno è enormemente più elevato.
Vorrà quindi questo comune dimostrare che non tollera più un allargarsi indiscriminato di questa piaga sociale che è l’azzardopatia? O ha deciso questa amministrazione che questo regolamento, o parte di esso, non debba essere approvato? La chiarezza è necessaria, perché se è vero che gli interessi delle lobby del gioco sono forti, molto forti, è certo che ogni rimandare costa alla comunità non solo incertezza sia per gli operatori che per i cittadini, ma anche vere e proprie vittime.
Il presidente della terza commissione servizi alla persona
Vincenzo Caminiti