“Le cocenti sconfitte del PD ad Aosta e Issogne meritano alcune considerazioni”
L'esito particolarmente negativo per il PD delle elezioni comunali in Valle, caratterizzato in particolare dalle cocenti sconfitte di Aosta e di Issogne, merita alcune considerazioni. Il segretario Donzel dice che ad Aosta il partito non è stato unito? A parte il fatto che l'unità la crea il gruppo dirigente e non la base, lui mi ricorda quel macellaio che prima trita la carne e poi si lamenta se non riesce a venderla come arrosto!
Il benservito dell'Union al PD era noto già a Natale, ma si è fatto finta di scoprirlo a primavera inoltrata. Intanto gli altri partiti andavano in giro a cercare i voti.
In seguito si decide di correre separati dall'Alpe! Ma per arrivare al ballottaggio le due coalizioni dovevano sommare il 51% dei voti: non era allora più sensato mettersi subito insieme? Giammai! Meglio correre il rischio di perdere le elezioni al secondo turno, dopo aver vinto il primo! Geniale.
Una coalizione unica avrebbe creato lo spazio per una lista civica qualificata, con personalità interessate e con qualche dissidente disposto a metterci la faccia: in quel caso non sarebbe finita di certo 60 a 40. Cinque anni fa, alla fiera di Sant'Orso si sapeva già chi erano gli avversari di Grimod: allora non vinsero, ma quella tornata elettorale non fu una passeggiata. Ma se inizi ad organizzare la campagna a cavallo del 25 aprile, quelli che puoi riuscire a fare è di puntare ad una sconfitta dignitosa.
Si è delineata una strategia al ribasso, ad Aosta almeno si è preferito organizzare la sconfitta che tentare la vittoria. Con lo sguardo fisso alle prossime elezioni regionali, interessava in realtà distruggere la minoranza nel PD, ben rappresentata da una parte eccellente del gruppo consiliare comunale.
È evidente la volontà di alcuni di giungere ad una spartizione del territorio, che vede Donzel più interessato a quanto accade fuori Aosta. Tant'è che, quando gli chiedono di commentare la sconfitta nel capoluogo, esalta il successo di Rhêmes!
Quando ancora si faceva finta di attendere le decisioni dell'UV, egli dichiarò che comunque la lista era già pronta, ricca di candidati autorevoli. Come si spiega il risultato complessivo? È normale che il presidente del partito riceva solo 27 preferenze? E che un altro dirigente ne ottenga solo 12, con tre preferenze disponibili? O non sei apprezzato (e quindi ne prendi atto) o non ti sei impegnato a cercare voti!
Con lungimiranza strategica, Donzel ha contribuito, generosamente e in modo determinante, alla vittoria dell' UV di Rollandin in diversi comuni, tra i quali Nus, Quart, Saint-Vincent e Châtillon. In cambio ha incassato la rottura dell'alleanza di centrosinistra ad Aosta, con la cacciata del PD all'opposizione.
Dopo la scelta minimalista dell'accoppiata che avrebbe guidato la coalizione, discussi con Bich, Ferrero e Guglielminotti sull'opportunità della loro candidatura. Li ringrazio ora. Con la loro militanza e con il loro risultato hanno regalato ancora una speranza a tanti compagni, che credono ancora in un PD vincente.
A questo punto attendo le dimissioni del gruppo dirigente e le scuse del gruppo consiliare regionale, che questa frittata hanno saputo preparare e servire, a loro uso e consumo.
Aosta, 27 maggio 2010
iscritto al PD, già membro della segreteria dei DS