Legge elettorale, una riforma che peggiora l’attuale normativa
Abbiamo appreso che la Prima Commissione del Consiglio regionale ha espresso parere favorevole su un Proposta di legge di minima revisione del sistema elettorale regionale.
Avevamo indicato con una lettera aperta inviata ai consiglieri regionali e resa pubblica il 26 maggio scorso la necessità di intervenire su almeno quattro aspetti della normativa attuale:
-un premio di maggioranza alla coalizione vincente per consentire una governabilità post elettorale;
-la riduzione del numero delle preferenze per eliminare il ben noto e deleterio fenomeno delle cordate;
-l'abbassamento dell'attuale eccessiva e antidemocratica soglia di sbarramento di quasi il 6%, finalizzato alla tutela dei gruppi già presenti in Consiglio;
-interventi sulla formazione delle liste e sui voti di preferenza in modo da superare l'attuale squilibrio di genere in Consiglio regionale (solo 4 donne su 35 consiglieri).
Solo il primo dei quattro punti ha avuto parziale e distorto accoglimento. Parziale e distorto, perché elevando al 42% la soglia minima per far scattare il premio di maggioranza ed eliminando la possibilità di ballottaggio fra le prime due coalizioni, previsto dalla normativa attuale, il risultato sarà di un Consiglio regionale eletto con sistema puramente proporzionale in cui le alchimie per la formazione della maggioranza si faranno dopo il voto, alle spalle degli elettori.
Il numero di preferenze non è stato ridotto, la soglia di sbarramento di quasi il 6% non è stata abbassata in modo ragionevole, non c'è un meccanismo tale da garantire una maggiore presenza femminile.
Esprimiamo quindi un giudizio fortemente negativo sulla revisione della normativa che non costituisce un passo avanti, anzi peggiora l'attuale normativa non offrendo agli elettori la possibilità di scegliere con il voto la maggioranza che guiderà la Regione e non modificando alcune gravi storture.
Il Consiglio, nella sua interezza, può ancora rimediare con pochi semplici emendamenti. Le prossime elezioni regionali devono poter corrispondere alle attese di partecipazione, di progresso democratico e di qualità della politica che i cittadini e le cittadine valdostane hanno ampiamente chiesto in questi anni. Non meritano niente di meno.
Fabio Protasoni, Maria Pia Simonetti, Lorenzo Graziola, Chiara Minelli, Gianpaolo Fedi, Piero Lucat, Elio Riccarand, Marco Grange, Giacinta Prisant, Marcello Dondeynaz, Valter Milano, Fausta Baudin, Christian Cavorsin