Lupo, depositata una proposta di legge che consente la cattura e l’uccisione

04 Febbraio 2021

Autorizzare il prelievo la cattura o l’uccisione di esemplari di lupo, nel caso in cui non esistano altre soluzioni valide. E’ quanto prevede una proposta di legge depositata dai gruppi consiliari Pour l’Autonomie e Lega Vallée d’Aoste in Consiglio regionale.

La proposta di legge mira a disciplinare la gestione della presenza del lupo in Valle d’Aosta e, in particolare, a definire misure di prevenzione e di intervento concernenti la specie, ai fini della tutela del sistema alpi-culturale regionale e della conservazione e della gestione tradizionale dei pascoli di montagna.

“Come già anticipato in Consiglio regionale nella seduta del 27 gennaio – sottolinea il Consigliere Augusto Rollandin, primo firmatario della proposta di legge -, riteniamo necessaria l’introduzione di una nuova normativa regionale per autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione di esemplari della specie canis lupus, nel caso in cui non esistano altre soluzioni valide e che questi interventi non pregiudichino il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, della popolazione della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale”.

L’articolato vuole dotare la Valle d’Aosta dei “necessari dispositivi di legge utili a proteggere la fauna e la flora selvatiche caratteristiche dei pascoli montani, conservando i relativi habitat naturali, assicurando la coesistenza degli animali predatori con l’allevamento tradizionale di montagna, al fine di prevenire danni gravi, specificamente alle colture, all’allevamento, ai boschi e ad altre forme di proprietà. Tutto questo anche nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, incluse motivazioni di natura sociale o economica”.

“La nostra proposta di legge – aggiunge il Consigliere Dino Planaz – si pone l’ambizioso obiettivo di tutelare il territorio valdostano e le sue secolari attività agropastorali, turistiche e sociali, dalla presenza, sempre più importante, dei grandi predatori. La nostra non è una crociata contro la specie canis lupus ma un intervento che si rende necessario al fine di far coesistere uomo e animale nell’arco alpino”.

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