Un gruppo di cittadini mette in campo alcune idee per rendere più vivibile la città
Questa iniziativa nasce dall’impegno di un gruppetto di amici che, discutendo di politica, si è chiesto: “ma perché il Comune di Aosta non fa questo? Perché fa quello?”.
Affinché non diventasse una discussione “da bar”, abbiamo deciso di tentare di capire qualcosa di più delle scelte fatte dall’Amministrazione comunale e di proporre, attraverso critiche costruttive, alcune idee per rendere, a nostro parere, più vivibile la nostra città.
Non siamo un partito, non siamo un movimento, siamo soltanto alcuni giovani, tra i 18 e i 35 anni, che vogliono proporre a qualsiasi forza politica interessata spunti di riflessione per la nostra città.
Nell’elaborare questo nostro progetto (ripetiamo: liberamente fruibile da chiunque) abbiamo cercato di cogliere anche le difficoltà che tutte le amministrazioni hanno nell’attuare il loro programma di governo. Difficoltà che, pur presenti, non ci devono indurre in un pericoloso fatalismo del tipo: “Tanto non cambia nulla!”. Devono piuttosto farci ponderare bene le nostre proposte e farci riflettere sulle facili critiche, quelle appunto “da bar”.
Forse alcuni “veterani” della politica troveranno le nostre idee un po’ ingenue, altri, forse, poco originali, ma quello che ci piacerebbe far capire è che ci sono molti giovani che, senza rumore e senza clamore, pensano e propongono soluzioni per un futuro migliore.
Insomma, esiste una cittadinanza attiva che spera che le forze politiche, di tutte le sfumature cromatiche possibili, possano finalmente dimostrare che il potere non è fine a se stesso, ma serve per il perseguimento del bene comune.
Aleksandra
Alessandro
Anais
Mikhail
Vladimir
Per un aiuto alle famiglie
Potenziare i servizi per la prima infanzia (asili nido, garderies, tate familiari), favorendo modalità più flessibili dei servizi al fine di consentire alla famiglie di poter scegliere tra una pluralità di offerte educative;
Favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di servizi di assistenza domiciliare: molte famiglie non sono informate sull’esistenza di servizi/attività di assistenza domiciliare, quali, ad esempio, le badanti;
Creare un servizio comunale di occupazione giovanile, che si assuma il compito di offrire a tutti i giovani residenti opportunità di lavoro in modo tale che nessuno si senta abbandonato a se stesso.
Tale opportunità, naturalmente, deve essere limitata nel tempo (8 o 9 mesi all’anno, per 35 ore settimanali di lavoro e tre di formazione) ed a bassa remunerazione (700/800 euro al mese) per non sostituire la ricerca di inserimenti nel mercato del lavoro.
Gli ambiti lavorativi potrebbero essere la vigilanza e l’informazione ecologica (sulla raccolta differenziata dei rifiuti, utilizzo delle aree verdi, ecc…); la manutenzione di strutture comunali, aree pubbliche, canali, ecc…; programmi di manutenzione straordinaria; potenziamento delle attività delle biblioteche comunali; censimento e rilevamento dati di interesse comunale; sostituzione di personale comunale assente, ecc….
Tale attività di servizio potrebbe essere finanziata attraverso risorse proprie del Comune, ma anche programmi regionali e/o europei per l’occupazione, nonché dall’istituzione di un fondo comunale di solidarietà per l’occupazione giovanile, alimentato da contributi volontari.
Per i giovani (e non solo), ma anche per ottimizzare le risorse della città
Terminata la ricostruzione dell'ex centro Anita (Via Garibaldi) adibito a Cittadella dei giovani, organizzare, diversi corsi per ragazzi quali: fotografia, pittura, argilla, scacchi, ecc…, attività attraverso cui i giovani possano esprimere la propria creatività.
La nuova struttura dovrebbe offrire, altresì, spazi di incontro e confronto per ragazzi, quali, a titolo esemplificativo, un aula video o una sala con tennis da tavolo.
Un’efficace presentazione delle attività al pubblico, anche attraverso l'uso di pubblicità, non potrà che attirare giovani e genitori;
Massimizzare l’impiego del vaccodromo "croix noire" (Loc. de l'arene), attualmente utilizzato raramente e soprattutto per la Bataille de Reines ed altri sporadici eventi, per concerti ed eventi pubblici durante il periodo estivo, primaverile e autunnale.
Le sue dimensioni, (105 m per 70 m), la sua capacità (può accogliere fino ad 8000 spettatori), nonché la presenza di un ampio parcheggio adiacente ne fanno un luogo ideale.
Saint Bartelemy, Bionaz, Lilianes, Morgex, Nus, Ollomont, Pontboset e Verres sono le otto, piccole, località valdostane in cui è presente un ostello della gioventù.
Aosta, ben più grande, accogliente ne è invece sprovvista.
Creare un ostello, nei pressi del centro o nelle zone limitrofe, sarebbe una grande agevolazione ai turisti di fascia giovanile e non solo.
L’organizzazione e sponsorizzazione di escursioni alla scoperta della Valle d’Aosta, con eventuali tappe presso anche gli altri citati ostelli, promuoverebbe il turismo e la conoscenza del territorio nonché valorizzerebbe tutte le mete oggetto di escursione.
Per la riqualificazione
Migliorare l’aspetto estetico di Piazza Giovanni XXIII, antistante la Cattedrale di Aosta, attraverso il ripristino del pavé originario in pietra, la chiusura della piazza stessa alla sosta delle automobili, il posizionamento di aree verdi, panchine e fioriere.
Tali opere, oltre a riqualificare la zona, la renderebbero anche più fruibile ai turisti che si recano a visitare la Cattedrale e l’area del Criptoportico romano, oltre che ai residenti della città stessa.
Il tutto potrebbe essere ancora più gradevole potenziando l’illuminazione e la pulizia delle vie circostanti la piazza, quali via St. Bernard de Menthon, via S. Giocondo e via A. Gorret, sempre più zona di passaggio per turisti e residenti che si recano verso il centro, l’Istituto Musicale, l’Oratorio del Centro e piazza Roncas;
Trasformare l’area dello stadio Puchoz in area verde.
Data la sua posizione centrale, in una zona attualmente congestionata, si otterrebbe un vasto polmone verde ed alberato nel centro di Aosta, che può integrarsi bene con il mantenimento ed anche l’ampliamento dei campi attualmente destinati all’attività tennistica.
Per migliorare la circolazione e ridurre il traffico
Potenziare la rete ferroviaria realizzando un collegamento di tipo metropolitano che vada da Saint – Christophe fino a Sarre, servendo longitudinalmente l’intera città.
A tal fine occorrerebbe: cambiare il mezzo di locomozione, facendo viaggiare sui binari un convoglio di tipo tranviario (più agile e leggero del treno); garantire un servizio relativamente intenso (un tram ogni ora); realizzare nuove fermate in modo da permettere la sosta in nove punti, quali Saint – Christophe, Reg. Borgnalle, Quartire Dora, Via Carrel, Stazione FS, Istituto per geometri, Viale Europa, Montan, Sarre Capoluogo.
Un servizio di trasporto di questo tipo potrebbe garantire la mobilità su tutto l’asse Aosta Est – Aosta Ovest e viceversa, oltre che facilitare le comunicazioni e gli spostamenti con i due Comuni confinanti di Sarre e Saint – Christophe.
Incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici tra la gente, in particolare fra i giovani.
A tal fine sarebbe utile creare una Carta Giovani per il trasporto pubblico: una tessera magnetica, a prezzi ulteriormente ridotti rispetto agli attuali, da fornire a tutti i giovani fino a trent’anni, che dia la possibilità di utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico: Navette, Autobus Urbani, Pullman e Ferrovia.
La creazione di un biglietto integrato regionale potrebbe essere un incentivo anche per gli adulti.
La zona di via Paravera e via Carrel si pongono sempre più spesso come zone sovraffollate dal traffico cittadino in diverse ore della giornata.
Per migliorare la circolazione, sarebbe utile estendere il doppio senso di marcia su via Paravera, permettendo la comunicazione in entrambe le direzioni con via Carrel.
Inoltre, previa valutazione di tipo economico e finanziario, allo scopo di abbattere la “barriera” tra la zona cittadina del centro a nord della stazione e la zona della città verso l’area Cogne, valutare l’ipotesi di interrare la stazione ferroviaria di Aosta, mediante la realizzazione di una stazione sotterranea nella stessa posizione in cui si trova l’attuale.
Di conseguenza, verrebbe interrata una parte di linea ferroviaria in corrispondenza dell’ingresso del centro cittadino, ciò permetterebbe di collegare facilmente, sia con l’accesso pedonale sia con quello veicolare, la zona dell’area Cogne (sempre più in evoluzione e centro di servizi) e il centro cittadino.
La realizzazione di questo progetto permetterebbe, infine, di realizzare diverse aree verdi in corrispondenza dell’attuale sede ferroviaria (che verrebbe smantellata in superficie e ricostruita nella parte sottostante) riconvertendo l’utilizzo degli attuali locali adibiti a stazione ferroviaria;
Favorire il decentramento delle strutture amministrative regionali al fine di decongestionare il traffico dal centro storico;
Per ridurre il traffico sulle strade, ma anche per fornire un aiuto alle famiglie ed ai giovani, nonché per una questione di sicurezza pubblica, potenziare il servizio Allô Nuit, estendendolo fino al Comune di Villeneuve.
Si potrebbe altresì destinare uno o più pulmini che attualmente, la sera, viaggiano vuoti, ad un percorso che serva i locali più frequentati dai giovani, magari anche grazie ad un incentivo economico degli stessi gestori.
Per la gestione dei rifiuti
Estendere il servizio di raccolta differenziata porta a porta, visti i risultati incoraggianti ottenuti tra il 2004 e il 2008 (diminuzione del 30% della quantità di rifiuti conferiti in discarica e raddoppio della quota di raccolta differenziata), in un primo tempo alle aree urbane ancora scoperte (quartiere Cogne, regione compresa tra via Piccolo San Bernardo e via Parigi a ovest del quartiere Cogne e a sud di corso Battaglione) e quindi alla collina;
Introdurre la raccolta dell’umido, che costituendo mediamente il 30% dei rifiuti domestici, permetterebbe un ulteriore rapido incremento della quota di rifiuti differenziati, non comportando una modifica delle abitudini che la popolazione ha già acquisito con l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta.
Tale raccolta potrebbe essere svolta in due modalità: alle famiglie che ne fanno richiesta (per esempio le famiglie che dispongono di un orto o di un giardino), il Comune potrebbe distribuire delle compostiere simili al kit CompostVivo 400 disponibile su http://www.gardenshop.it/product/idx/2537/Kit-CompostVivo—400.html al costo di 21,50€ (al dettaglio), comprendente due sacchi forati da 200 litri riutilizzabili per 2-3 anni in grado di produrre compost ogni 3-4 mesi, corredate da un opuscolo contenente le istruzioni per un corretto compostaggio, o, in alternativa, fornire un ulteriore sacco del tutto simile a quelli destinati alla raccolta degli altri materiali riciclabili.
L’umido raccolto potrebbe essere conferito ad un impianto di compostaggio piemontese o a un eventuale centro di recupero rifiuti regionale nel caso venga scelto di costruirne uno simile a quello di Vedelago, come proposto dal Comitato Rifiuti Zero;
Introdurre, sempre per quanto riguarda la raccolta differenziata porta a porta, l’utilizzo di sacchi nominativi (tramite un codice a barre univoco, per evitare problemi di privacy), al fine di consentire ispezioni a campione per la verifica della corretta differenziazione e per un futuro passaggio da sistema a tassa a un sistema a tariffa sui rifiuti, attraverso la pesatura dei sacchi man mano che vengono raccolti.
La raccolta ad opera degli addetti dell’impresa ecologica potrebbe avvenire nel seguente modo: lettura del codice a barre presente sul sacco, pesatura del sacco su una bilancia posta sul retro del camion, introduzione del sacco nel vano di raccolta del camion.
Eliminare i sacchi di rifiuti “esposti” lungo le vie del centro storico.
A tal fine sarebbe possibile stabilire un certo numero di punti di raccolta (opportunamente segnalati per evitare che, dai turisti, vengano scambiati per discariche abusive) nelle vie o nei vicoli laterali, da utilizzare in orari ristretti (minori delle due ore, dalle 19 alle 21, attualmente utilizzate per la raccolta dei sacchi lungo le vie centrali – potrebbe essere per esempio dalle 21 alle 22 o addirittura alle 21.30, per evitare inoltre l’accumulo dei rifiuti nell’ora di cena).
Per il centro storico (l’area pedonale) sarebbe, inoltre, possibile costruire una serie di isole ecologiche interrate, simili a quelle costruite a Charvensod (modello GAIA), attraverso le quali si risolve anche il problema del maleodore delle normali isole ecologiche.
Si potrebbe, ancora sperimentare uno sconto sulla tassa dei rifiuti e quindi il passaggio da tassa a tariffa, in quanto le isole ecologiche GAIA provvedono automaticamente a pesare i sacchi introdotti e a registrare i dati su una tessera personale (che può essere anche la Carte Vallée, come già sperimentato a Charvensod).
Quattro possibili posizioni per altrettante isole ecologiche potrebbero essere: una tra il passaggio Folliez e via Losanna, una in via du Collège de Saint Bénin, dove già oggi sono presenti dei cassonetti, una in piazza Porte Pretoriane e una nei pressi di via Sant’Orso o Hôtel des Monnaies.
Aleksandra
Alessandro
Anais
Mikhail
Vladimir