Zona umida Marais, la Regione rinuncia al progetto dell’Ecomuseo

04 Febbraio 2013

Si stoppa il progetto di valorizzazione della zona umida del Marais situata fra i comuni di Morgex e La Salle. La Giunta regionale venerdì scorso ha stralciato gli interventi compresi nel secondo lotto che interessavano, in particolare, il comune di Morgex.

L’area, diventata Riserva naturale con decreto del Presidente della Giunta del 1992, è assieme a quella de Les Iles di Saint-Marcel, una delle ultime zone umide rimaste lungo la Dora Baltea, dove è possibile ancora osservare alcune rare specie faunistiche e floristiche.
Nel 1999 era stata varata una legge regionale per riqualificare e valorizzare la zona con un investimento previsto di 7 milioni e 500 mila euro. Ne era seguito un accordo di programma fra la Regione, i due comuni e la comunità montana Valdigne.
Il progetto era diviso in due lotti. Il primo, che insiste sul paese di La Salle, è stato terminato nel 2010 e ha visto ha realizzazione del centro di ricerca, affidato in concessione al Museo regionale di Scienze naturali, e il sottopasso pedonale per attraversamento della statale 26 per una spesa di 3 milioni e mezzo di euro.

La Giunta regionale venerdi scorso ha deciso di non dare corso agli interventi del secondo lotto che riguardavano la valorizzazione dell’area compresa nel comune di Morgex. In particolare non sarà realizzato l’Ecomuseo con il relativo parcheggio, il centro ludico-didattico, gli impianti di fitodepurazione e compostaggio, gli stagni naturalistici, il sottopasso per anfibi, le siepi, i canali e l’osservatorio subacqueo.

Lorenzo Graziola, sindaco di Morgex non ha ancora visto la delibera e quindi non vuole commentare la decisione mentre Cassiano Pascal, primo cittadino di La Salle, si dice "dispiaciuto anche se di questi tempi capisco il provvedimento".

Proprio l’ecomuseo doveva essere il mezzo principale per la fruizione naturalistica del Marais che avrebbe dovuto attirare fra i 90/100 mila visitatori l’anno. Ma l’attuale crisi economica ha fatto cambiare idea all’Amministrazione regionale che ha ritenuto il progetto, venerdì scorso “non più opportuno in termini di economicità ed efficacia".
 

 

 

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