Consigli per la prevenzione del tumore al seno
Il mese di ottobre, dedicato ormai da anni alla prevenzione del tumore al seno, pare ormai lontano. L’attenzione a questo aspetto della salute, pur riconoscendo gli oggettivi vantaggi delle campagne informative e di sensibilizzazione, dovrebbe però essere mantenuta alta in ogni momento dell’anno.
Il tumore al seno, infatti, è la principale neoplasia diagnosticata nelle donne in età fertile. I progressi della scienza negli ultimi anni sono stati a dir poco straordinari: per rendersene conto basta rammentare che, dal 2015 al 2020, la mortalità è calata di sei punti percentuali.
A contribuire a questo quadro ci hanno pensato diversi aspetti. Da un lato, è doveroso citare la maggior consapevolezza in merito ai fattori di rischio modificabili, tra i quali è possibile chiamare in causa il fumo, l’alimentazione troppo ricca di grassi animali e la sedentarietà.
Da non dimenticare è anche la diagnosi precoce.
Chiarita questa premessa, non resta che capire cosa deve fare, in concreto, una donna che si affaccia alla prevenzione del tumore al seno.
Prevenire il tumore al seno: consigli pratici
Uno degli step di maggior rilevanza quando si parla di prevenzione del tumore alla mammella è l’autopalpazione. Da iniziare attorno ai 25 anni e da eseguire 8 – 9 giorni dopo l’arrivo del flusso mestruale, deve essere fatta sia allo specchio con le braccia alzate in modo da creare una tensione a livello del tessuto mammario, sia da sdraiate con le braccia dietro la schiena per lo stesso motivo.
Irregolarità a livello cutaneo, secrezioni dal capezzolo, noduli che si presentano fissi, non dolenti e duri al tatto rappresentano segnali che è bene riferire al proprio curante.
A cadenza annuale, sempre a partire dai 25 anni, è opportuno sottoporsi a una visita senologica. Nel corso di questo incontro, il senologo esegue l’esame clinico
Prima di esso, si concentra sull’anamnesi. Si tratta di un dettaglio di massima rilevanza in quanto, quando si parla di tumore al seno, la genetica ha un ruolo di spicco.
La visita senologica, pur essendo accurata, non è in grado di fornire un quadro completo della situazione.
Ciò vuol dire che, se lo ritiene opportuno, lo specialista può prescrivere un ulteriore esame, ossia, nelle giovanissime senza particolare fattori di rischio, l’ecografia mammaria (se il tuo senologo di fiducia te l’ha raccomandata e vuoi eseguirla in tempi brevi senza liste d’attesa, puoi dare un’occhiata ai siti dove prenotare un’ecografia mammaria bilaterale come Elty.it, portale che mette a confronto le proposte di numerose strutture e specialisti).
Tra i 20 e i 40 anni, fatta eccezione per situazioni molto particolari, non è raccomandata l’esecuzione della mammografia. Nelle donne giovani, il tessuto mammario ha una densità molto alta e il rischio è, con l’esecuzione del suddetto esame, di non vedere nulla.
L’importanza dello stile di vita
Come accennato nelle righe precedenti, lo stile di vita ha un ruolo prezioso nella prevenzione del tumore al seno. Numeri alla mano, avere abitudini salutari permette di evitare circa una diagnosi di cancro su tre.
Cruciale, per esempio, è il mantenimento di un adeguato peso forma, obiettivo che va ben oltre l’estetica. Alleata senza eguali in questi casi è la dieta, in particolar modo quella mediterranea, caratterizzata da un importante apporto di alimenti di origine vegetale e di cereali integrali.
Anche l’attività fisica è importante. Le linee guida internazionali raccomandano di dedicarsi al movimento fisico per almeno 30 minuti al giorno – va bene anche attività cardio, perfetta anche per i meno esperti – per minimo 5 giorni a settimana.
Cruciale è anche ridurre l’apporto di alcolici. Come sottolineato da diverse evidenze scientifiche, il consumo quotidiano di alcol è associato a un rischio maggiore del 20% di avere a che fare con la diagnosi di tumore al seno.