Bosses punta sull’eliski, sport vietato in alcune zone delle Alpi

21 Gennaio 2007

Anche Saint-Rhémy-en-Bosses si prepara, presumibilmente, a diventare una meta per gli appassionati di eliski, che amano sciare su piste quasi inaccessibili utilizzando l’elicottero come mezzo di risalita.

Il Consiglio comunale del paese, guidato da Edi Avoier, ha esaminato durante la sua ultima seduta l’ipotesi di dotare il comprensorio di alcuni punti di atterraggio e decollo, come richiesto dagli operatori turistici della zona.

L’assemblea civica, con undici voti a favore e uno contrario, quello del consigliere Claudio Real, si è espressa a favore di un provvedimento con il quale sono stati individuate le cinque zone di atterraggio e decollo degli elicotteri da utilizzare a scopo turistico e sportivo: Punta Valletta, Cote de Sereina, Gran Creton, Belle Combe e Col des Angroniettes.
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Ora la parola passa alla Regione, che dovrà decidere se concedere o meno le autorizzazioni. Allo stato attuale, non sono pochi i comprensori valdostani che si sono dotati di questa possibilità, in virtù di una legge regionale unica in Italia, che consente l’utilizzo dell’elicottero a questo fine.

Al di fuori dei confini regionali, però, l’eliski non riscuote altrettanti consensi.

L’Italia è tra gli ultimi paesi alpini a non avere regolamentato la pratica di tale sport, contro il quale si schierano molte associazioni, come il Cai e Mountain Wilderness.
In Francia l’eliski è vietato per legge, così come nelle provincie autonome di Trento e Bolzano, dove pure, talvolta, viene ancora praticato illegalmente.
In Svizzera e in Austria, invece, esistono delle zone riservate a questo sport.

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