E’ STRANIERO E DOMICILIATO IN VALLE L’UTENTE MEDIO DELLA CARITAS

12 Settembre 2006

Sono 210 (78,6% maschi, 21,4% donne) le persone che in tre mesi si sono rivolte ai diversi servizi della Caritas (centro di ascolto diocesano, servizio docce, servizio di Tavola Amica, casa di accoglienza per donne ?Casa Nostra?, casa di accoglienza maschile ?Abri M. Vincent?, magazzino di Aosta, centro di incontro e magazzino di Pont Saint-Martin?).

I dati sono emersi durante la presentazione, lunedì 11 settembre 2006, presso il CSV della Valle d’Aosta, dell’indagine dal titolo ?I numeri Caritas? condotta dall’associazione Diakonia che riunisce i volontari impegnati nei servizi della Caritas diocesana.

Primo appuntamento della sesta festa regionale del volontariato, l’indagine ha voluto analizzare le caratteristiche e le peculiarità delle persone che, dal 16 gennaio al 16 aprile 2006, si sono rivolte, con diverse richieste alla Caritas. ?Questa indagine non è stata solo una ricerca – ha sottolineato Walter Nanni: ?ma si è trattato di un percorso di osservazione che ci ha consentito di raccogliere dei dati sulle persone per delle richieste pervenute e di mettere a punto una banca dati?. La ricerca, infatti, è stata realizzata all’interno di un progetto sociale finanziato dal Centro di servizio per il Volontariato della Valle d’Aosta.

Gli utenti della Caritas sono per il 77,6% stranieri, contro il 22,4% di italiani. ?Non si tratta di soggetti di passaggio – ha sottolineato ancora Nanni – ma di soggetti domiciliati sul territorio regionale. Inoltre il 35% di questi è in possesso della residenza e, di conseguenza, dovrebbe avere una conoscenza tale del territorio in modo da non doversi più rivolgere alla Caritas, utulizzando i servizi sociali?.

L’87,5% degli utenti stranieri dispone di un permesso di soggiorno, il 6,7% è senza fissa dimora mentre tale condizione riguarda un numero di italiani sopra il 20%. Il paese maggiormente rappresentato è il Marocco (80), seguito dalla Tunisia (19) e dall’Algeria (14). Per quanto riguarda l’età, la maggiort parte (51,6%) rientrano nella fascia 36-50 anni, mentre non compaiono tra gli utenti soggetti minori.

Le persone che si rivolgono alla Caritas esprimono bisogni e richieste che per lo più sono legate al lavoro, alla povertà economica e alla casa. Il bisogno più frequentemente manifestato dagli utenti Caritas è quello relativo ai problemi occupazionali ed interessa il 60% del campione. Il secondo bisogno, in ordine di frequenza, si riferisce al problema della casa (50,5%), mentre la povertà economica in senso stretto ne colpisce 95 sui 210 oggetto dell’indagine.

?E’ questa indagine molto importante – ha spiegato Antonio Fosson, Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali – perché, anche se solo riferita ad un universo Caritas, contribuisce ad accrescere la conoscenza sul fenomeno che come ammministratori monitoriamo continuamente. La povertà in Valle d’Aosta – ha continuato Fosson – dal nostro osservatorio, è un fenomeno in crescita, anche a causa dei problemi occupazionali citati, ma su cui stiamo lavorando con impegno?.

?Il fatto più eclatante di questa ricerca è di non riportare nessun dato particolarmente eclatante – è il commento di Giuliana Ferrero, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta – e sono contenta che il quadro che emerge confermi di fatto una visione che come enti pubblici noi abbiamo attraverso il monitoraggio anche dei servizi sociali del Comune.?

?Nel leggere questa indagine – sono parole di Don Aldo Armellin, direttore della Caritas diocesana – mi sono sorpreso della mancanza di alcune nuove povertà come i tossicodipendenti, le persone con un lavoro, ma che faticano ad arrivare alla fine del mese. Sono, quindi, quelli che vengono alla Caritas, volti nuovi di vecchie povertà su cui la comunità tutta deve riflettere ed agire?.

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