Ferrovie: la Aosta-Torino, una “Concordia” al giorno…
Ferrovie : la Aosta-Torino, un “Concordia” al giorno…
domenica 19 febbraio – stazione di Chivasso. Reduce da ben tre corrispondenze di treni perfette come orologi svizzeri arrivo a Chivasso che mi sento un leone, inattaccabile. Il treno proveniente da Aosta verso Torino è dato in ritardo di 30 minuti ma io devo andare ad Aosta, mi sento in una botte di ferro. Poi però comincio a percepire che la partenza del mio treno delle 17.08 è strettamente connessa all’arrivo del treno da Aosta e le prime nuvole appaiono… E’ singolare ed ossessiva la litania che viene profusa dagli altoparlanti sui divieti vari, dalle linee gialle da non oltrepassare al divieto di aprire le porte prima che il treno si sia fermato. Peccato che di treni in partenza non ci sia nemmeno l’ombra fumosa! Si riesce a partire con quello delle 18.03 ( un’ora persa quindi), dal binario n°6 che tutti i passeggeri devono per forza raggiungere oltrepassando i binari di corsa e camminando nella neve. Dopo 5 minuti dalla partenza gli stop and go del treno diventano la regola… Il treno arranca senza che nessuno spieghi ai tanti clienti il motivo di questi rallentamenti, dei ritardi e di entro che ora della notte si pensa di arrivare ad Aosta. Danni al sistema elettrico? Malore dei conducenti? Alieni sui binari? Tutto tace. Osservo un giovane turista dell’Europa del Nord dallo sguardo smarrito e cerco di fargli coraggio con un sorriso di circostanza. Ad Ivrea le cose precipitano oltremodo se già non fossero state precarie. Ci si ferma per un po’ in stazione poi un giovane di colore entra di corsa nello scompartimento annunciando in un ottimo italiano che dovevamo scendere tutti e che bisognava prendere un autobus davanti alla stazione di Ivrea. Nessun annuncio ufficiale, personale del treno scomparso nel nulla. Una volta scesi è piena bagarre. Nessuno sa dirci nulla per oltre 20 minuti quando un costernato carabiniere ci viene a dire che possiamo prendere il treno per tornare a casa. Taccio per amor di religione i commenti dei più. Arrivo, dopo diverse fermate al buio in stazioncine intermedie deserte, alle 20.20 ad Aosta. Dopo ben 3 ore e 15 di viaggio. Morale della “favola”? Mi pare che la nostra bella regione stia perdendo la faccia ampiamente in questa triste vicenda che ormai si ripete a cadenza quotidiana. Nel corso del lungo viaggio ho potuto sentire tante osservazioni poco lusinghiere e condite da espressioni piuttosto volgari rivolte ai politici regionali che in 10 anni non hanno saputo programmare uno straccio di rinnovamento sul versante trasporti strategici (il treno è uno di questi). E sul treno viaggiano tutti, non solo sprovveduti studentelli ma ahimé (o meglio hélas!) anche tanti elettori U.V. L’assenza poi di informazioni e di personale FS lungo tutto lo svolgimento di questa disavventura collettiva la dice lunga di come si sia ormai allo sbando. Un “Concordia” che parte ogni giorno da Torino ad Aosta e viceversa, con tanti tanti, forse davvero troppi Schettino nascosti nell’ombra.
Lettera firmata