“Gli Anelli del lupo”, escursioni pensate per famiglie con bimbi piccoli
A partire dal 31 luglio e per tutti i venerdì di agosto Percorsi Alpini asd propone escursioni su itinerari ad anello pensati per famiglie con bambini anche di età inferiore ai 5 anni, dove il tema principale sarà il ritorno del Lupo. Scopriremo la vera natura di questo affascinante predatore con attività didattiche e giochi da fare insieme. Le zone individuate per queste escursioni non sono scelte a caso ma rientrano in quelle dove questa specie è stata segnalata. Partiremo dalla Valsavaranche per proseguire sopra Saint-Marcel, e spostarci poi in Valtournenche, Val di Rhemes e Valgrisenche.
Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso
Lasciata la macchina al parcheggio in località Praviod Dèsot, da dove parte il sentiero che sale al Rifugio Chabod, si prosegue sulla strada Regionale per circa 100 m verso il primo ponte che sulla sinistra attraversa il torrente Savara. Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in alta Valsavaranche, a 1 km da Pont, meta rinomata per gli alpinisti o i semplici escursionisti che cercano avventura e gloria per la scalata verso la cima del Gran Paradiso, la montagna più alta interamente italiana con i suoi 4061 m.
Prima di attraversare il ponte e iniziare la passeggiata, si può ammirare in alto la parete nord di questa importante vetta con la sua forma a piramide, diversa dall’iconografia classica che si è abituati a vedere nelle cartoline. Superato il torrente si gira verso destra in direzione di Le Pessey, piccolo borgo ormai abbandonato ma un tempo abitato tutto l’anno. Qui si possono ancora osservare le caratteristiche modalità costruttive di queste valli, con abitazioni dove al pianoterra trovavano posto gli animali domestici – in genere pochi capi per famiglia – al primo piano abitava la famiglia e nel sotto tetto si trovava il fienile. Con questa sequenza di piani si sfruttava, specialmente in inverno, il calore prodotto dagli animali nella stalla che saliva ai piani superiori fermandosi, grazie al fieno, nella zona abitata al centro della casa. I materiali usati erano quelli più comodi da reperire in loco, come pietre e legna, ma anche quelli più funzionali, viste le loro caratteristiche, al mantenimento del calore durante l’inverno e del fresco durante l’estate. Per i tetti si sfruttava la scistosità delle rocce che caratterizzano le vallate del Parco, con forme cosiddette a lose; per il legname si preferiva utilizzare il Larice, sfruttando la sua innata elasticità e resistenza all’intemperie, che lo rende adatto a sopportare il peso del tetto, anche durante le intense nevicate invernali.
Seguendo la traccia che attraversa il pascolo sottostante si prosegue verso il bosco rado di Larici dove bisogna fare attenzione a non perdere la traccia del sentiero, poco evidente a causa dell’alta vegetazione e della scarsa frequentazione. Dopo poco ci si trova ai piedi di un ontaneto alternato a una zona umida, ricca di risorgive, dove conviene seguire il piccolo letto del ruscello che la attraversa per proseguire il cammino. Questo piccolo angolo è un vero paradiso per le piante che amano gli ambienti freschi e umidi come le orchidee o il velenosissimo Aconitum, che può uccidere un uomo adulto con pochi grammi delle sue radici. Superati indenni questa piccola avventura tra gli Ontani verdi, si punta verso destra dove una piccola valletta ci porta fuori dalla zona umida risalendo il crinale della montagna e dove spesso sono i Gigli martagoni e le Genziane puntate a farla da padrona. Dopo soli 10 minuti di cammino ci si ritrova in un ambiente completamente diverso, secco e caldo, ricco di profumi mediterranei grazie al Timo e all’Assenzio.
E’ incredibile come a poche centinaia di metri dalla strada Regionale si possano trovare ambienti così unici e intatti nel loro genere, sentendosi completamente circondati dalla natura e dai suoi abitanti. Durante la passeggiata è infatti facile incontrare lungo il cammino Volpi, Camosci, Scoiattoli e tracce di animali invisibili come la Lepre bianca o la Martora, e con un po’ di fortuna e pazienza, alzando il naso all’insù, riconoscere qualche sagoma di Aquila reale o Gipeto scagliarsi contro il cielo blu.
La passeggiata ci porta a ridiscendere di pochi metri il versante della montagna arrivando a costeggiare il letto del fiume dopo aver superato una piccola pozza sulla sinistra, spesso piena di Rane rosse. Da qui, una volta attraversato un piccolo pascolo, rimane da affrontare l’ultima salita della giornata prima di arrivare all’alpeggio di Pont Djuan. Di fronte ci si trova il ponte che attraversa il Savara in uno dei suoi tratti più spettacolari e che permette di tornare dall’altra sponda dove si imbocca il sentiero di ritorno, che in circa 40 minuti ci riporta al punto di partenza, portando a termine uno stupendo itinerario ad anello nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Date previste: 31 luglio
Dislivello: 130 m
Quota di partenza: 1830 m
Quota di arrivo: 1950 m
Tempo di percorrenza: giornata intera
Info e prenotazioni 344 293 4602 / 344 293 4564
www.percorsialpini.com
info@percorsialpini.com