La Decrescita infelice di La Torre e Rollandin

12 Gennaio 2016

Il consigliere La Torre, nella presentazione del bilancio, dichiara che la soluzione alla crisi economica è “Trasformare la recessione in una decrescita ristrutturante. Perché la decrescita é comunque inscritta nell’ordine delle cose inevitabili…un destino amaro, che peraltro non abbiamo né scelto né incoraggiato…”
L’Associazione della Decrescita Felice di Aosta vorrebbe rispondere quanto segue.
L’impoverimento ha la propria origine anche nelle scelte dei nostri governanti che, per gentilezza, possiamo definire come “scelte miopi”.
Gli enormi sprechi per l’Aereoporto, il Trenino di Pila, l’appalto del Pirogassificatore, il mostro dell’area Megalitica (di cui nessuno oggi può precisare gli esorbitanti costi di gestione… e che umilia, con la sua sola presenza, la bella chiesa romanica)… idem per l’Università.
Se non si é in grado di prevedere quali saranno le conseguenze di quello che si fa, sarebbe bene non fare: si tratta di elementare senso di responsabilità. Ma si continua ancora così! Adesso – per l’ennesima volta – si regalano 20 milioni alla gestione fallimentare del Casino. E per continuare così, si tagliano Servizi utili ai più deboli e all’ecositema. Si cerca ancora di tenere in piedi un sistema dal quale tutti abbiamo ricavato – in misura assai diversa ! ! – anche degli innegabili vantaggi, scaricandone le conseguenze sulle nuove generazioni.

In sostanza: si raccoglie quanto seminato in tutti questi anni . E la responsabilità é soprattutto di una classe politica, che ha come scopo quello di mantenere e replicare se stessa, favorendo e sistemando gli amici.
Il nostro “Sviluppo” fondato su una crescita illimitata e indiscriminata dell’economia, non é sostenibile – e non é in grado di assicurare il benessere delle generazioni future.
La “ Crescita economica “non può essere infinita, sia per contraddizioni intrinseche, sia a causa dei suoi distruttivi costi umani ed ecologici.
La filosofia della Decrescita “felice” o “selettiva”, non é solo una critica ragionata e ragionevole alle assurdità di una economia fondata sulla produzione di merci spesso nocive o inutili : è soprattutto un’alternativa radicale al suo sistema di valori.

Il movimento per la decrescita felice promuove rapporti interpersonali e sociali fondati sulla collaborazione e sul dono, anziché sulla competizione. Propone l’uso di prodotti e tecnologie che riducano la distruzione di risorse naturali e la produzione dei rifiuti. Per tutto questo sta emergendo un paradigma culturale alternativo all’ossessione della crescita economica illimitata, e al culto del PIL visto come oracolo di benessere (perfino Rollandin ha criticato il PIL).
Noi chiediamo che questi contenuti entrino sul serio anche nelle istituzioni politiche.
Quindi le scelte della Regione nel campo dei trasporti, dei rifiuti, del risparmio energetico (es. il teleriscaldamento) vanno esattamente capovolte.
Si tratta in molti casi di fare proprio l’esatto contrario di quanto fatto finora – perseguendo il bene comune invece del guadagno di pochi.
Altrimenti, le dichiarazioni di La Torre e Rollandin sono solo una sorda esibizione di paroloni privi di significato, di onestà e di concretezza.

Paolo Gino

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