L’Unité des Communes Mont-Émilius ha qualcosa da nascondere?
Il presidente Barocco c’è lo aveva promesso nella riunione del 7 ottobre scorso, quando i parenti degli ospiti della microcomunità di Saint-Christophe erano stati convocati con lo scopo di comunicare loro la chiusura della struttura. In quella occasione avevamo chiesto di poter vedere i conti economici della microcomunità in questione per prendere atto delle motivazione che ne giustificherebbero la chiusura. Il presidente dell’Unité ci aveva risposto che non ci sarebbero stati problemi a visionarli. Eseguita una richiesta d’atti scritta su richiesta del segretario, dopo varie sollecitazioni riceviamo una lettera in cui ci viene comunicato che tali documenti non possono essere visionati dai cittadini. Si fa riferimento alla legge regionale n° 19 del 6 agosto 2007 che all’art. 41 comma 2 dice: “non sono ammissibili istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato dell’Amministrazione”. Scioccante: se non siamo noi cittadini a poter controllare l’operato di questi politici, chi lo può fare?
Il presidente Barrocco, per giustificare la repentina chiusura della micro, ha divulgato dati sommari agli organi di stampa e allora ci permettiamo di "dare i numeri" anche noi: sulla base di circa 20 dipendenti, la microcomunità di Saint Christophe non solo non produrrebbe deficit ma sarebbe persino in utile. Considerato quindi che la chiusura della struttura in questione è imputabile a questioni meramente economiche, chiediamo al presidente Barrocco che il bilancio analitico della micro comunità di Saint-Christophe sia reso pubblico all’insegna della trasparenza: se non ha nulla da nascondere, leggi o non leggi, dovrebbe provvedere immediatamente. Se invece, come pensiamo, se ne guarderà bene dal farlo, vorrà dire che saremo autorizzati a pensare male.
Come parenti dei ricoverati nella struttura abbiamo chiesto un incontro al presidente della Unité Mont-Émilius Sig. Barrocco, al Presidente della Regione e all’Assessore alla Salute e Politiche Sociali. Ebbene siamo stati completamente ignorati. In compenso abbiamo già ricevuto le raccomandate che fissano le date di trasferimento dei nostri anziani in piena stagione fredda, e non ci è stata fornita neppure l’autorizzazione medica a riguardo.
Infine, qualche settimana fa siamo capitati dalle parti della micro di Saint-Christophe proprio mentre uscivano dalla struttura alcune persone di una nota società “tuttofare” di Aosta. Prendiamo atto che i nostri anziani potrebbero valere meno degli immigrati.
Martinet Graziella e Claudio Latella