Quotare Cva significa perdere una parte della nostra identità
Elencare tutto ciò che ormai non funziona, in Valle d'Aosta, è diventato fin troppo semplice.
L'agricoltura è sempre più strangolata da cavilli e promesse non mantenute, la sanità e i servizi sociali sono azzoppati dai continui tagli, l'industria è ormai scomparsa, i mezzi di trasporto sono obsoleti e inadeguati, gli edifici pubblici vengono svenduti, il Casinò, un tempo fonte certa di ricchezza, oggi si è trasformato in un pozzo di San Patrizio senza fondo, e molto molto altro si potrebbe aggiungere…
L’isola felice a cui eravamo abituati sta crollando, ormai è solo un’ombra di se stessa che riflette in lontananza qualche antico splendore del passato.
Tuttavia non tutto è perduto: ciò che ci resta è il nostro territorio, la terra, le montagne…e l'acqua.
Ma siamo consapevoli della grande risorsa che abbiamo nelle nostre mani? L’acqua pubblica è un dono ed è un diritto di cui deve godere tutta la comunità e che dobbiamo salvaguardare. L’acqua è vita, ed è una delle nostre fonti primarie di energia! Purtroppo però questa energia è proprio quella che stuzzica gli appetiti del mondo moderno!
Se CVA venisse quotata perderemmo l’unica azienda che, grazie ai suoi introiti, oggi garantisce la sopravvivenza della nostra comunità e tiene in piedi questo traballante castello.
Inoltre da un punto di vista ideologico e identitario, per noi valdostani, perdere CVA, vorrebbe dire essere privati di un pezzo della nostra terra e della nostra storia.
Siamo rimasti adagiati per troppo tempo nella bambagia, senza chiederci da dove arrivasse tutto il denaro che ci ha permesso di vivere discretamente fino a qualche anno fa. Poi la crisi si è fatta sentire anche qui; e oggi la tentazione di vendere un pezzo della nostra patria per inseguire un facile guadagno è sempre più forte.
Ci rivolgiamo al presidente Marquis e a tutta la giunta. Ci rivolgiamo a tutti i consiglieri, regionali, comunali, di maggioranza e di opposizione. Ci rivolgiamo a tutti gli appartenenti alla comunità valdostana, di nascita o acquisiti, che calpestano questa terra e bevono la sua acqua.
Dimostriamo di avere a cuore la nostra terra e la nostra acqua! Dimostriamo di avere delle soluzioni alternative e lungimiranti per far fronte a questo terribile periodo di crisi economica! Dimostriamo di meritare i doni del nostro territorio e difendiamolo, difendendo con esso il nostro futuro e quel poco che resta della nostra autodeterminazione come popolo.
Sospendete la quotazione di CVA. Fermatevi. Parliamone e discutiamone. Non avviamoci su una strada così pericolosa senza neppure porci qualche domanda. Non diamo in pasto a qualche grande gruppo finanziario quel che resta della nostra ricchezza. Non permettiamo che questo accada!
Manuel Voulaz
Tania Piras