Randa Festival, è polemica sull’organizzazione: “Messo da parte il bene degli animali”

10 Giugno 2013

Siamo due educatori cinofili, Ambra Bianciotto e Laurent Pellu. Circa tre mesi fa abbiamo chiesto al Consiglio Direttivo dell’AVAPA, attraverso una riunione straordinaria, di poter organizzare il “Randa Festival 2013” in maniera completamente diversa rispetto alle precedenti edizioni. Il Randa Festival, giunto alle 18esima edizione (si terrà domenica 16 giugno in Piazza Chanoux, ndr), organizzato da AVAPA negli ultimi sette anni, prevedeva semplicemente la vendita di alcuni oggetti usati e di gadget il cui ricavato veniva poi devoluto al canile.

Il nostro progetto voleva comprendere invece non solo molte più attività cinofile rispetto al passato, ma anche un buffet vegetariano, sfilate canine (con tanto di premiazione da parte dei bambini), un angolo toelettatura (con 8 toelettature omaggio, offerte da due sponsor), una sessione di mobility dog, passeggiata didattica e sfilate aperte a tutti, oltre a tutta un’altra serie di iniziative.

Tutto questo progetto è stato pensato appositamente per essere “a costo zero” per l’organizzazione del Canile. Ci siamo infatti avvalsi di sponsorizzazioni da parte di circa una dozzina di diverse attività commerciali locali che abbiamo contattato noi personalmente.

L’idea è stata subito accettata da parte di AVAPA, e l’iter è andato avanti senza intoppi fino al 13 maggio, la data di consegna del volantino della manifestazione da mandare in stampa. Una volta che il direttivo ha visto il nostro logo da educatori cinofili, in mezzo ai tanti sponsor della giornata, è saltato il banco. Il discorso era semplice, e ci è stato detto esplicitamente di togliere il nostro logo, oppure di togliere quello AVAPA.

Il Consiglio Direttivo si è riunito il 13 maggio 2013 in un’assemblea straordinaria proprio perché un paio di membri erano contrari a questa iniziativa, organizzata per loro da parte nostra. Una persona sola ha fatto saltare il Randa Festival per come è stato progettato da noi, questione incomprensibile se si conta che tutti gli introiti della giornata sarebbero stati tutti per il canile, e sarebbero stati sicuramente più sostanziosi rispetto alle cifre guadagnate generalmente. Il canile, poi, esprime in ogni occasione il suo bisogno di fondi e di aiuti economici, mentre al contempo rifiuta un’iniziativa benevola e gratuita, con la presenza di educatori cinofili competenti e riconosciuti.

Il problema era proprio la nostra presenza, la presenza del nostro logo. Noi da tre anni offriamo lavoro come volontari al canile, soprattutto per aiutare i cani fobici, e abbiamo portato diverse proposte (come un percorso gratuito di educazione post affido), che vengono regolarmente bocciati. Ci hanno accusati, senza giri di parole, di volerci fare pubblicità come educatori privati (siamo educatori cinofili SIUA, riconosciuti da FICSS e Carta di Modena), mentre la volontà era quella di organizzare semplicemente un festival (mettendoci due mesi a cercare sponsor e preparare il programma) che avrebbe portato introiti solo e soltanto al canile, dando al “Randa” un respiro più nazionale e facendolo somigliare alle tante manifestazioni organizzate in Italia.

Una linea incomprensibile, quella di AVAPA, che rinuncia ad una manifestazione che potrebbe essere di altro spessore sia come servizio per la collettività, sia economicamente (a Torino iniziative del genere raccolgono anche 15mila euro) soltanto per una antipatia personale nei nostri confronti, come se il tornaconto fosse nostro.

È grave che si metta da parte il bene degli animali e la possibilità concreta di migliorare economicamente la struttura del canile per una questione, becera, d’invidia. Un Randa Festival organizzato meglio sarebbe stata una risorsa importante. Per i cani, per il canile e per l’AVAPA stessa. Non certo per noi.

Ambra e Laurent, animalisti e volontari in canile. 

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