Tagli agli asili, una mamma: “Non si pensa al benessere dei bimbi”
Sono madre di un bambino di due anni e mezzo frequentante l’asilo nido, e in attesa del secondo figlio.
Ho seguito con preoccupazione la vicenda sulle nuove direttive degli asili nido, una preoccupazione non solo come genitore, ma anche come professionista nell’ambito educativo e psicologico, nonché come membro di una comunità che sempre più agisce verso interessi di riduzione dei costi, piuttosto che focalizzata al sostegno delle famiglie ed al benessere del bambino, quale principale destinatario dei servizi rivolti all’infanzia.
La proposta che ha destato in me maggior stupore ed apprensione è la scelta di aumentare il rapporto di un educatore ogni otto bambini, aggravato dalla decisione di accettare neonati dell’età di sei mesi, inducendo in tal modo ad una ineluttabile difficoltà di gestione del gruppo da parte degli educatori ed un conseguente peggioramento del servizio offerto.
Con la speranza che venga revisionata e riformata tale disposizione politica, che chiaramente esclude una prospettiva educativa, di sostegno alla famiglia e volta al benessere del bambino, e che amplifica ulteriormente le difficoltà ancora vive circa la conciliazione tra lavoro e famiglia, reclamo l’importanza di investire sui nostri bambini, sui nostri figli e sul loro benessere, non come interesse dei singoli ma come fondamento della costruzione di una società futura forte, solida e più equa.
In fede
Fanny Bizzotto