Teresa Charles si dimette dall’incarico di assessore ?Me ne vado di mia spontanea volontà e con serenità?
L’assessore all’Istruzione e Cultura della Valle d’Aosta, Teresa Charles, ha rassegnato le proprie dimissioni perché stanca della ?gogna mediatica – ha detto in conferenza stampa – cui sono stata sottoposta in queste settimane?.
Si tratta di una scelta presa autonomamente. ?Le polemiche che, attraverso la possibile vendita alla Regione della Tecnomec – si legge in una nota della Regione – hanno arroventato pretestuosamente questi ultimi tempi l’hanno indotta a fare questa scelta, consapevole che, pur senza resposnabilità oggettive, la si è voluta coinvolgere pr motivi ispirati a giochi politici perversi che niente hanno a che vedere con l’interesse della res pubblica?.
Il polverone che si è alzato intorno alla vicenda (Teresa Charles detiene il 5% delle azioni della Tecnomec di proprietà del marito Vuillermoz) hanno secondo la Charles danneggiato l’azienda, accendendo i fari sui problemi, ritardando soluzioni e creando ulteriori difficoltà.
L’ex assessore, nella nota, ringrazia l’Union Valdotaine che le ha permesso di fare questa esperienza, il presidente della Regione e tutti i colleghi di Giunta oltre ai colleghi, dirigenti e collaboratori.
Sono dimissioni date con l’amaro in bocca quelle di Teresa Charles ma che ?mi danno serenità – ha spiegato ai giornalisti – ho attraversato un periodo difficile, e questa scelta la maturavo da tempo. Lo faccio per acquietare gli animi, anche perché la famosa delibera per il salvataggio dell’azienda non è ancora passata, ci sono ancora importanti passaggi da fare?.
Parlando poi della Tecnomec l’ex assessore ha tenuto a puntualizzare alcuni aspetti
? In ditta si respira in questi giorni un ambiente tolstojano – ha commentato – che vede tutti uniti. I padroni non sono più antagonisti ma c’è un clima di collaborazione da parte di tutti?. E a chi ha chiesto ?non c’erano altre soluzioni oltre alle dimissioni, ad esempio vendere quel 5%?? Teresa Charles ha risposto con decisione ? non sono un’ipocrita, lo sarei stata se avessi venduto le mie azioni, che oggi non hanno alcun valore, a mio marito o mio figlio o a chissà chi?. L’ex assessore ha inoltre precisato che la questione della Tecnomec è stata più volte accostata a quella della Tecdis ma ?il caso è diverso dato che la struttura di quest’ultima è già di proprietà della Regione?.
Con forte rammarico dunque per quanto accaduto Teresa Charles ha deposto in suo mandato nelle mani del presidente della Regione Luciano Caveri, che da oggi assume ad interim l’assessorato regionale alla Cultura.
Caveri ha tenuto a sottolineare l’amarezza della scelta fatta dalla Charles precisando ulteriori aspetti della vicenda e commentando che ?il supposto conflitto di interessi non esiste in questo caso, quando si parla di conflitto d’interesse generalmente è un altro il legame immediato che scatta. Teresa non ha mai partecipato alle discussioni sulla Tecnomec?. Sempre parlando dell’attenzione al caso rivolta dai giornalisti il Presidente della Regione ha espresso amarezza per i toni considerati ingenerosi. Sull’iter che la vicenda Tecnomec seguirà Caveri ha spiegato che mancano alcuni approfondimenti tecnici. Sabato mattina nella riunione di Giunta (che non vedrà la presenza ovviamente di Teresa Charles) la questione sarà nuovamente sul tavolo per portarla poi al Consiglio regionale del 10 maggio. Caveri ha infine elogiato l’operato della collega e amica ?che molto ha dato come assessore alla cultura alla politica e che molto darà anche come consigliera?. A chi infine chiedeva se ci sarebbe stata più avanti la possibilità di tornare indietro su questa decisione Teresa Charles con decisione ha risposto ?non sono ipocrita?.
Dopo il parere di Finaosta e la disponibilità della famiglia Vuillermoz a concedere le garanzie e gli investimenti richiesti, la Giunta regionale darà atto al ?piano di salvataggio? della Tecnomec. Caveri ha evidenziato la bontà del piano, così come sottolineato in questi giorni anche dalle rappresentanze sindacali, che il vero quadro su cui concentrarsi è quello che vede il salvataggio di 102 posti di lavoro.