Un cd-rom per conoscere a 360° la cultura Walser ai piedi del Monterosa
E’ in rete dal 13 giugno, sul sito della Regione Autonoma Valle d’Aosta, tutto il contenuto del Cd Rom ?Les Walzer en Vallée d’Aoste: civilisation et culture? realizzato all’interno del progetto di plurilinguismo europeo ?Pax Linguis? che prevedeva la realizzazione di dossiers monografici che toccassero tutti gli aspetti della vita dei Walzer e di cui la Regione Valle d’Aosta è stata, alla fin fine l’unica finanziatrice ?Ci aspettavamo il coinvolgimento e l’interessamento di altre regioni – ha commentato il presidente della Regione Luciano Caveri – ma siamo stati gli unici finanziatori. Il progetto ora si è chiuso?.
Il cd rom è stato strutturato in cinque sezioni principali (storia, attività, architettura, lingua e situazione attuale) a loro volta suddivise i sotto capitoli con approfondimenti di vario genere. Si tratta di un vero e proprio viaggio a 360° nella cultura Walzer, una comunità che in Valle d’Aosta è presente nell’alta valle del Lys, ai piedi del Monterosa.
Presentando il cd-rom Caveri ha aggiunto che “le nuove tecnologie sono amiche delle minoranze linguistiche perché consentono di realizzare supporti culturali un tempo impensabili“.
Nel ribadire “l’impegno per la salvaguardia della cultura Walzer” Caveri ha ricordato che proprio una sua iniziativa parlamentare, unitamente all’allora senatore Cesare Dujany, ha portato nel 1993 al riconoscimento costituzionale delle popolazioni di lingua tedesca residenti nei comuni della valle del Lys che da allora sono tutelate, anche, dall’articolo 40bis dello Statuto speciale.
?Con questo progetto – ha spiegato Irene Alby, segretaria del Centro Culturale Walzer – desideriamo arrivare ad un pubblico sempre più vasto, sia esso composto da studenti o docenti e studiosi di architettura, linguistica, antropologi, storia?.
Divulgare la propria particolarità culturale e soprattutto linguistica si pone, inoltre, quale fine quello di tramandare alle giovani generazioni l’importanza delle proprie tradizioni ed un senso di appartenenza che fa difficoltà ad attecchire nei più piccoli, date proprio le difficoltà della lingua: ?Le maggiori difficoltà sono insite nella lingua – spiega ancora Irene Alby – che è così lontana da quella italiana. Abbiamo più attinenza con il tedesco, con una costruzione della frase complessa , pronunce complesse che creano problemi nei più piccoli. Questo progetto, vuole essere anche uno strumento per rinforzare il senso di appartenenza nei giovani, che possono così’ vedere come la loro cultura può entrare in un circuito più attuale, possono sentirsi orgogliosi di far parte di una minoranza. In questo abbiamo fatto e continuiamo a fare incontri con altre realtà simili alla nostra disseminate lungo l’arco alpino?.