Un tuffo nel passato con l’escursione alle miniere di Servette
Da poco restaurate, messe in sicurezza e rese fruibili al pubblico, le vecchie Miniere di Servette di Saint-Marcel sono da quest’autunno visitabili nella loro interezza. Quest’area è di rilevante interesse storico e scientifico perché conserva tracce dell’attività mineraria di epoca romana, medievale e settecentesca e per le splendide rocce derivate da una zona di dorsale sottomarina dell’oceano giurassico.
Parcheggiata l’auto e preso il biglietto per la visita al sito minerario presso l’area pic-nic di Les Druges, ci sono due possibilità per raggiungere il sito. Si può seguire la strada poderale oppure il Rù posto 30 metri più in alto che costeggia parallelamente la strada. Entrambe attraversano nel primo tratto una stupenda pecceta, dove la luce del sole scompare tra i rami degli alberi lasciando il posto ad un bosco magico popolato da caprioli, scoiattoli e una miriade di piccoli uccelli che accompagnano la nostra passeggiata con i loro cinguettii melodiosi. Dopo circa 20-30 minuti il bosco si apre lasciando spazio ad una grande radura con un alpeggio nel centro: ci si trova su una balconata spettacolare dove la vista spazia dal Monte Rosa, al Cervino, al Grand Combin, fino alla catena del Monte Bianco.
Superato un edifico bianco sulla sinistra, salendo si intravede nel bosco un vecchio rudere risistemato: si è arrivati all’inizio del parco minerario. Questa prima costruzione è la vecchia fonderia Trèves, dove il minerale di rame veniva estratto portando al punto di fusione le rocce immesse al suo interno. Continuando sulla poderale si arriva poco dopo in uno spiazzo dove sulla sinistra si vedono alcuni degli scarti di fusione con accumuli di scorie, che fanno intuire il notevole sfruttamento minerario avvenuto in quest’area. Questi cumuli sono stati nel tempo utilizzati per le massicciate delle strade o come solette per pavimentazioni, come nel castello di Saint-Marcel. Prima di iniziare la salita, a bordo di questa radura, sempre sulla sinistra, proprio a bordo strada si possono notare su alcuni vecchi Larici notevoli esempi di alimentazione del Picchio nero: enormi buchi a forma ovale/rettangolare dove questo importante uccello viene a cercare larve o insetti per sé o per la propria nidiata. La presenza di questo piccide indica la qualità del bosco e dell’ambiente in cui ci si trova, perché il picchio nero ha necessità di trovare alberi di grossa dimensione, che per le conifere è spesso sinonimo di elevata età. Dopo una ventina di minuti si arriva alla fine della salita della poderale, dove ci si affaccia sull’affascinante e selvaggio vallone di Saint-Marcel.
Sulla sinistra parte il sentiero che permette di accedere al Parco minerario, incontrando lungo la salita i vari ricoveri, le polveriere e le diverse gallerie per l’estrazione del minerale o per la creazione delle macine. A quota 1815 m circa si raggiunge la galleria più alta dove, grazie ai restauri e solo con l’ausilio di una guida, si può entrare per un centinaio di metri all’interno della montagna, dove non è difficile rievocare la difficile vita di chi faceva questo mestiere. Per ridiscendere, si può prendere la vecchia pista delle slitte e dei carretti che portavano il minerale estratto alla fonderia Trèves, incontrando lungo il percorso la teleferica che ad inizio novecento permise il trasporto del minerale alla laveria posta lungo il torrente Saint-Marcel in località Acque Verdi, un luogo magico e davvero unico nel suo genere per le acque di color verde rame che scendono proprio dalle Miniere di Servette, poste 700 m di quota più in alto.
Date previste: 25 ottobre
Dislivello: 240 m
Quota di partenza: 1610 m
Quota di arrivo: 1828 m
Tempo di percorrenza: giornata intera
Info e prenotazioni entro il 22/10/2015
0165 76880 – 0165 272130
info@comune.saintmarcel.ao.it
i.mancuso@regione.vda.it
www.settimanaterra.org/node/1459