Vaccini, 155 insegnanti preoccupati per le ricadute sulla scuola della legge
Siamo un gruppo di 155 insegnanti valdostani seriamente preoccupati per le ricadute che la Legge Lorenzin ha sulle nostre scuole. Non si tratta di entrare nel merito degli aspetti sanitari e giuridici del provvedimento, ma di mettere in risalto i problemi più evidenti che tale legge scarica sulla scuola. Questo scritto è stato letto nei collegi docenti, inviato alla Sovraintendenza e consegnato all'Assessore all'Istruzione la quale, sul tema, ha già ampiamente espresso la propria solidarietà.
In particolare, gli insegnanti si chiedono: che ne sarà dei bambini esclusi dalla scuola dell'infanzia, e come ciò possa essere conciliabile con l’art. 34 della Costituzione che afferma che “La scuola è aperta a tutti”? Come potremo spiegare ai nostri alunni che un loro compagno non sarà più benvenuto a scuola e come potremo conciliare questo atto discriminatorio con i valori di rispetto e tolleranza che la scuola insegna? Come gestiremo, a settembre, la difficoltà e l’imbarazzo nel doverci relazionare con le famiglie in un clima di “caccia alle streghe” e di accuse reciproche tra genitori che sono favorevoli alle imposizioni del decreto e genitori che invece esprimono opinioni più caute o che hanno intrapreso percorsi vaccinali diversi?
Secondo l'Agenzia del Farmaco in seguito alle vaccinazioni con virus vivo attenuato (morbillo, rosolia, varicella,ecc.) il bambino è contagioso per 6 settimane. La famiglia farà dunque saltare un mese e mezzo di scuola al bambino onde evitare il contagio degli studenti non ancora vaccinati o coloro i quali non sono soggetti a vaccinazione perchè immunodepressi?
Se l'obiettivo del Governo con la vaccinazione è la tutela a 360°dei bambini oltre agli insegnanti faranno vaccinare anche il personale della mensa, il personale ATA e qualsiasi collaboratore esterno entri nella scuola? Se all'interno di un supermercato è presente un bambino, un addetto specializzato vaccinerà tutti i presenti alla cassa? O dichiarerà lo stato di emergenza e chiuderà lo stabile? Ci chiediamo, infine, perché un tale carico di lavoro debba ricadere sulle spalle della scuola dal momento che lo stesso Presidente del Consiglio Gentiloni, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Decreto, ha dichiarato che non siamo in una situazione di emergenza?
Alla luce di quanto esposto, invitiamo tutto il personale scolastico, l'Amministrazione Regionale e l’intera popolazione valdostana a porre in atto tutte le azioni possibili al fine di tutelare la scuola da questa pesante e coercitiva intrusione.
Gli insegnanti del gruppo "La scuola aperta a tutti"