Continua il sogno di Sergio Pellissier: la sua Clivense promossa in serie D
Il progetto di Sergio Pellissier è da sogno quanto difficile: far rivivere la “favola Chievo” dalle ceneri della società veneta con la nuova squadra di cui è presidente, la Clivense. Un sogno partito da lontano, dalla Terza Categoria vinta l’anno scorso. Poi l’acquisto del titolo del San Martino Speme ha permesso alla squadra della bandiera gialloblù di disputare il girone A del campionato di Eccellenza. Nonostante la sospensione del campionato per un ricorso, ora il sogno fa un passo in più: con la vittoria per 3 a 0 di ieri contro lo Schio – oltre alla sconfitta per 2-1 dell’Ambrosiana – la Clivense ha vinto il campionato con una giornata d’anticipo ed è stata promossa in serie D (nonostante i punti di vantaggio sui secondi fossero già 6 a due giornate dal termine con gli scontri diretti favorevoli alla Clivense, il regolamento prevede che in caso di parità in vetta si disputino gli spareggi).
“È un passo importante, una cosa bella per il nostro progetto, per quelli che credono e investono su di noi”, dice un raggiante Pellissier all’indomani dell’impresa. “Sapevamo che il campionato era difficile, con tante squadre che puntavano a vincere e hanno speso molto. Non siamo partiti molto bene, poi ci siamo ripresi ma abbiamo steccato un po’ di partite tra fine dicembre e fine febbraio. Negli ultimi due mesi ci siamo rimessi in carreggiata e abbiamo giocato uniti, da squadra, portando a casa il massimo”. Il fenomeno di Fénis quest’anno non scenderà in campo per l’ultima di campionato, come era successo l’anno scorso, perché “rischierei di fare brutta figura”, dice scherzando.
Il sogno non finisce qui, anzi, è solo l’inizio. “Nei nostri programmi volevamo essere in D già da quest’anno, ma non ci siamo riusciti. Averla ottenuta sul campo già al primo colpo è la dimostrazione che sappiamo mantenere le promesse”, conclude Sergio Pellissier. “Abbiamo degli obiettivi importanti e difficili, alcuni forse quasi impossibili, ma sognare è bellissimo e non costa niente. Sono sempre stato abituato a sognare in grande per raggiungere i miei obiettivi: mai accontentarsi, sicuramente proveremo a fare la squadra per vincere la serie D”.
A condividere il sogno della “favola Clivense” c’è, fin da subito, un altro pezzo di Valle d’Aosta, il direttore sportivo Stefano Bottani. “Sergio per me è come un fratello, ci conosciamo fin da giovani ed ero anch’io dipendente del Chievo. Per questo non c’è stato neanche bisogno di parlarsi, ci siamo detti: Iniziamo da zero e andiamo avanti”, spiega. “Viene tutto naturale perché lo facciamo con passione e con amore, per regalare felicità a chi è con noi. Se questa cosa funziona, se mi dà tante soddisfazioni pur essendo in categorie inferiori, è tutto merito di Sergio. Ha una marcia in più a livello umano, e lo dimostra la sua carriera”.
Una squadra costruita dal nulla l’anno scorso in pochissimi giorni, poi un grande rinnovamento quest’anno visto il salto di così tante categorie, con alcuni tasselli rimasti dalla passata stagione come il portiere titolare Filippo Pavoni, un passato nelle giovanili del Chievo come molti altri membri della rosa. “In tanti si sono proposti perché il nostro progetto faceva “rumore” già da subito”, continua Bottani. “È difficile da spiegare per chi non vive queste cose, ma ci vedono tutti come il Chievo e ci sono tante aspettative nei nostri confronti ma anche tanta stima per quello che io, Sergio Pellissier e Enzo Zanin stiamo facendo anche da quelli che una volta erano i nostri avversari dell’Hellas Verona. Abbiamo portato la nostra esperienza e impronta professionistica per fare le cose al meglio”.
Certo, essere il Chievo non è facile, perché gli avversari danno il massimo, ma la squadra, con il mister Riccardo Allegretti e tutta la dirigenza e lo staff, si sono mostrati uniti: “Molti sono scesi di categoria pur di stare con noi. C’è lo spirito giusto, siamo una famiglia”.
A proposito di famiglia, Bottani confessa di rientrare spesso in Valle d’Aosta: “Ho girato il mondo e posso dire che la nostra regione è il posto più bello”, confessa. “Torno ogni settimana per la mia famiglia ma anche per rigenerarmi e vedere le cose da un’altra prospettiva. Mi aiuta a risolvere i problemi. Aver vinto in questo modo è una soddisfazione che mi ripaga di tutti questi sacrifici”.
Ora lo sguardo è già rivolto al futuro: “Vogliamo fare qualcosa di importante anche in serie D per tornare al più presto tra i professionisti”, conclude Bottani. “Buona parte della rosa sarà confermata ma sono già andato a vedere diversi giocatori per rinforzarci in alcuni settori”.