Brilla il bronzo di Federica Brignone
E’ arrivata la terza medaglia valdostana alle Olimpiadi di Pechino, con il grandioso bronzo di Federica Brignone nella combinata alpina. Dopo l’argento in gigante, dopo il bronzo in Corea, per lei è uno splendido tris, soprattutto dopo il momento di difficoltà in discesa.
Brignone ha dovuto inchinarsi solo a due specialiste dello slalom, le elvetiche Michelle Gisin e Wendy Holdener, che hanno recuperato lo svantaggio dalla valdostana dopo la manche di discesa imponendosi rispettivamente in 2’25″67 e 2’26″72. Per la valdostana un distacco di 1″85 dall’oro e di 0″80 dall’argento, ma soprattutto un vantaggio di 8 decimi su Ester Ledecka.
“La combinata è una disciplina in cui ho sempre creduto perché, secondo me, è difficile essere costanti nella stessa giornata in due specialità nelle quali si mescola tutto, dove le discesiste vanno forte in slalom e viceversa”, commenta alla FISI Federica Brignone. “È una disciplina a sé, in cui bisogna essere costanti, bisogna crederci e l’ho sempre fatto in Coppa del Mondo ma mi è mancato in un grande evento, ed è una bella soddisfazione. Ho studiato tanto, ho visto tanti video e ieri ho fatto una prova in cui mi son trovata molto meglio, ho fatto bene la prima parte e mi son seduta sugli attacchi dicendomi come dovevo fare la gara. A dire il vero già nelle prime due prove la parte finale c’era, avevo avuto qualche problema in più sulla parte alta e secondo me ero un po’ stanca. Arrivare fino a qua per noi atleti è stato stressante, soprattutto da metà dicembre in avanti. È andata bene in gigante, poi non ho dormito per un paio di notti, non è andato bene il SuperG e lì son andata un po’ in down e ho fatto bene a riposarmi, allenarmi in slalom facendo la prova ieri e a riconcentrarmi sulle cose giuste. È stato difficile ma l’ho fatto, e ne sono orgogliosa. Quando lavori bene tutto l’anno il lavoro non lo perdi in un giorno, ho cercato di recuperare distraendomi guardando anche tutti gli altri sport , ho cercato di vivere il villaggio olimpico cercando di staccare la testa. La polivalenza è faticosa, infatti, anche Wendy e Michelle (Holdener e Gisin ndr) mi han detto che son pazza ad andare a Crans Montana, ma è una delle mie piste preferite e non posso non andarci! Quando fai tutto è molto più difficile stare al top, però ci sono anche molte più occasioni per farsi trovare pronti. Io non me la sarei sentita di occupare un posto in discesa quando non avevo feeling e c’erano atlete che potevano fare meglio di me, è stata una decisione dei tecnici, ma non avrei probabilmente comunque voluto correre e riposarsi è stata la cosa giusta. Fare due medaglie alle Olimpiadi è difficile, guardate la Shiffrin, perché il nostro sport è molto rischioso e farne addirittura due è un ottimo risultato. Hai un minuto per adattarti, cercare di fare il massimo che hai visto nella tua testa ma l’imprevedibile, come una buchetta, è in agguato e noi possiamo solo interpretare.”
Federica Brignone ottava dopo la manche di discesa
La valdostana aveva chiuso in ottava posizione la prima manche, di discesa, a 69 centesimi da Christine Scheyer.