Franco Collé svela i motivi del suo ritiro: “Tradito da un microsonno durato un’ora e mezza”

13 Settembre 2017

Franco Collé affida al web il saluto e il ringraziamento ai tanti che, subito dopo il suo clamoroso ritiro dal Tor des Géants, gli hanno fatto arrivare messaggi di vicinanza e di affetto e ai quanti lo hanno incitato e incoraggiato durante il percorso. "Sono contento di essere riuscito, come qualcuno mi ha scritto, a “farvi sognare. Comunque sia andata, per me questo Tor é stato un bellissimo sogno: l’ho preparato nel migliore dei modi sognando un tempo da record, avevo un'ottima condizione sia fisica che mentale. Me lo sono goduto metro per metro, ho seguito la mia tabellina di marcia minuto per minuto rispettando tutto quello che mi ero programmato, con serena lucidità sempre" scrive sulla sua pagina pubblica di Facebook.

Nel suo scritto ricostruisce anche ciò che è successo che in quelle ore decise alla testa della gara: a "tradirlo" è stata la decisione, appena dopo il Col Champillon, di prendersi una pausa per dormire un po'. "Mi sono fermato con l’intenzione di fare il mio primo “microsonno” dopo 3 gg e 2 notti di gara. Ho pensato: “ho un buon vantaggio e mi manca solo più un colle, potrò concedermi un momento di relax?”. Ed ecco l’errore che mi è stato fatale: il microsonno da 1 minuto si è trasformato in una dormita di un'ora e mezza che a quelle quote e con quel freddo mi ha distrutto"

Da lì un crescendo di problemi: il freddo, il buio ha contribuito a far perdere l'orientamento all'atleta che non ha più ritrovato il sentiero di gara. "Mi sono svegliato infreddolito al buio e ho impiegato un quarto d'ora solo per cercare lo zaino e indossare la frontale perché nel frattempo si era fatto buio". "Fortunatamente – riprende Collé – dopo un po' di sali e scendi dal versante cercando invano un sentiero, sono stato raggiunto da un commissario della gara. Indicatami la strada giusta, ho ripreso il mio percorso".

Lo stop al freddo ha messo, però, a dura prova il fisico e le energie mentali di Franco Collé. "Sono arrivato al ristoro nel vallone del Menouve molto provato. Ho provato a continuare fino a Saint Rhemy, ma è stata un'agonia. Una sensazione che nulla aveva a che vedere con il bel Tor che avevo tanto sognato per 2 anni e che tutti ci immaginiamo. Per me il Tor è una cosa unica e strepitosa e così voglio che rimanga anche nella mia testa. Così dopo una bella dormita ho saggiamente deciso di fermarmi".

C'è spazio anche per complimentarsi con il vincitore Javi Dominguez: "Penso che anche questa edizione sia stata onorata con la superprestazione da record di Javi, con il quale è stato davvero bello confrontarsi ed al quale faccio i miei complimenti". Il campione di Gressoney fa sapere a tutti di essersi ripreso dopo una bella dormita e annuncia la sua presenza, questa sera, a Gressoney alla partenza del Tot Dret. 

 

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