Il basco Zigor Iturrieta al comando del 4K a Valgrisenche

03 Settembre 2016

Conferma il vantaggio che aveva già accumulato a Rhêmes-Notre-Dame il basco Zigor Iturrieta dopo la sosta alla prima base vita di Valgrisenche. Arrivato alle 17.50 con circa un’ora di ritardo rispetto ai tempi previsti, il grande favorito della vigilia si è presentato in solitaria all’Hotel Foyer de Montagne, con un taglio fatto di fresco sul braccio sinistro. Un piatto d’insalata di riso, una telefonata, e poi, dopo circa trenta minuti, la ripartenza verso Planaval, non prima del controllo del materiale obbligatorio nello zaino (previsto per i primi venti in classifica, oltre che a tappeto per tutti gli altri).

Diciotto minuti più tardi l’arrivo di Luca Mauri, primo dei valdostani, accolto ovviamente dagli applausi del pubblico: “Prima ho accusato un po’ di crampi, questo riposo ci voleva”. Un minuto dopo, sul gradino basso di questo podio virtuale, il francese Julien Rizzotto che si esibisce anche in un “Chi va piano va sano” in un italiano convincente. Gara in tandem per il quarto ed il quinto in classifica, Peter Kienzel e Christian Insam, con quest’ultimo che si sofferma ad abbracciare la famiglia. Al sesto posto Andrea Biffi, italiano con passaporto del Sudafrica (dove si è trasferito tre anni fa), che confessa di aver patito in alcuni tratti il caldo.

Prima delle donne la più attesa di tutte, Francesca Canepa, che arriva visibilmente emozionata ma sorridente, sostenuta dal forte applauso del pubblico di casa: le sensazioni fisiche sono buone, l’umore pure. Il suo arrivo avviene alcuni istanti prima dell’uscita del basco Iturrieta, quasi un passaggio di testimone.

In quarantacinque minuti si chiude la top ten, con Enzo Benvenuto in compagnia dell’emiliano Michele Quagliaroli, seguiti da Gaetano Carcano.

Il pubblico di Valgrisenche, però, attende un altro enfant du pays: Cesare Clap, undicesimo, che si stupisce da solo di non essere arrivato con il buio. Ad incoraggiarlo c’è l’amica Milena Bethaz: “Lei è un esempio”, dice Clap.

Ovazione per Bruno Brunod, giunto alla base vita a ridosso dei primi venti: “Io ci ho provato ad andare piano, ma proprio non ci riesco…”.
 

 

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