“La Valle perduta”: alla scoperta della Valgrisenche
Lasciata l’auto al parcheggio del Capoluogo, situato subito prima dell’abitato, si discende la strada regionale per poche decine di metri fino ad imboccare, sulla destra, il breve sentiero che ci conduce al villaggio di Gerbelle. Attraversato il ponte, ci si porta sulla destra orografica della Dora di Valgrisenche, il torrente che nasce alle falde del ghiacciaio della Glairetta e solca la vallata per più di 28 km. Svoltando a destra, si costeggia il torrente lungo un tratto pianeggiante di strada asfaltata fino a superare la stalla, ancora attiva nella produzione di fontina. Proseguendo sul tracciato che continua a costeggiare il torrente, si attraversa un ampio prato-pascolo, al termine del quale si segue l’indicazione del segnavia 22, posto sulla sinistra. Il sentiero si arrampica nel bosco misto di abeti e larici, nei tronchi dei quali si possono ammirare i buchi scavati dal becco appuntito del picchio rosso. Questo uccello ha delle caratteristiche particolari, tra cui la conformazione delle zampe e la corta coda che gli consentono di restare ancorato ai tronchi degli alberi, mentre con il becco batte ripetutamente in cerca di insetti lignicoli, o per creare accoglienti cavità che utilizza come nido. Alcuni tornanti del sentiero fanno rapidamente salire di quota, affrontando in un colpo solo l’unico dislivello dell’itinerario, fino ad arrivare in vista dell’alpeggio di Les Adrets.
Abbandonato in questo punto il sentiero 22, si esce dal bosco imboccando la poderale che porta fino al Capoluogo. Ma prima di ridiscendere, ci si può concedere una piccola deviazione salendo di pochi metri lungo la poderale, che termina nella bellissima radura in località Joux. Arrivando in questo luogo magico all’imbrunire, con un pizzico di fortuna non sarà difficile imbattersi in caprioli e cervi, che escono dal bosco in cerca di erba fresca nella quiete della sera.
Dopo questa pausa rigenerante, si riprende il cammino lungo la poderale, questa volta in discesa. Superati gli alpeggi di Les Adrets si scende dolcemente con ampi tornanti, attraversando il bosco circondati da allegri svolazzi e cinguettii di cince e codibugnoli. Uno dei primi tornanti attraversa il torrente Nadaz, le cui acque formano piccole cascatelle e tranquille pozze trasparenti. Si continua la discesa in un’alternanza di bosco rado e pascoli; in lontananza si scorge già l’abitato di Valgrisenche, dominato dall’antica fortificazione militare di fine 800, oggi recuperata e trasformata in dortoir-ristorante. Al termine della poderale si imbocca un breve tratto di strada asfaltata che permette di attraversare la Dora di Valgrisenche, per addentarsi tra le case del Capoluogo. Per tornare al punto di partenza, si percorre la via centrale andando verso destra e passando davanti all’atelier della Cooperativa Les Tisserands, che da oltre 45 anni produce il caratteristico e pregiato “drap” a partire dalla lana delle pecore Rosset, razza autoctona valdostana.
Questo itinerario si presta ad essere percorso in tutte le stagioni, anche con le ciaspole ai piedi. Vista la semplicità e il minimo dislivello, è adatto a tutti. Particolarmente consigliato nel tardo pomeriggio, per giungere alla splendida radura di Joux in un momento favorevole all’incontro con gli animali del bosco, alla scoperta di questa Valle perduta.
Date previste: 7 dicembre
Dislivello: 100 m
Quota di partenza: 1620 m
Quota di arrivo: 1720 m
Tempo di percorrenza: 1h30
Info 344 293 4602 / 344 293 4564
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