Anche Donnas attiva MuseOn, l’app veloce e funzionante offline per il turismo
Un’unica applicazione che sostituisce le normali audioguide, va senza internet, consuma poco, pesa tre volte meno rispetto alle solite applicazioni e supporta tutte le lingue del mondo, compreso il latino e il greco antico. Dopo Bard, Adesso anche il Borgo di Donnas è visitabile su MuseOn.
Attraverso analisi condotte su alcuni visitatori delle Gallerie di Milano, è emerso che solo il 30% della superficie di un’opera viene percepito immediatamente dall’osservatore, genera un’emozione e rimane impresso nella memoria. “Il restante 70% ha bisogno di un percorso non emotivo ma razionale che deve essere indotto da uno strumento che faccia comprendere e vivere il bene culturale, accompagnando con testi, foto e video, servizi che la voce fisica non può dare” introduce Stefano Bertuzzi, l’ideatore della Start Up “IThalìa”, che ha sviluppato l’applicazione.
La proposta del precursore Forte di Bard
“Quasi due anni fa il Forte di Bard ci ha proposto di aderire a questo progetto, e noi non ci abbiamo pensato due volte. ” racconta l’assessore Fabrizio Curti “Noi crediamo in quello che è il nostro borgo”.
“C’è tantissimo da raccontare anche se è un piccolo paese” è d’accordo il sindaco del paese Amedeo Follioley “Nel borgo, in 200 metri, ci sono 2000 anni di storia”.
“Noi siamo contentissimi di questa cooperazione” risponde la Presidente del Forte di Bard Ornella Badery, presente all’incontro tenuto nella sala consiliare di Donnas. “L’idea era quella di costituire un polo che, attraverso l’utilizzo di una tecnologia nuova, migliorasse la circolazione dei turisti”. La fruizione di MuseOn ha dato a Bard una “svolta all’offerta in termini di guida museale” afferma la Presidente. “Questo strumento ci toglie dal dover affittare le guide e le radio da mettere con le cuffiette, portando il servizio direttamente sul cellulare dell’utente, è un utilizzo molto più semplice e immediato, ci permette di avere anche più lingue”.
E ha anche avuto ottimi riscontri, visto che la percentuale di visitatori del Forte di Bard che ha installato l’app è diventata il doppio di quella in Piazza della Scala a Milano.
Un’applicazione veloce, completa e che si basa sulla posizione
“Deve essere un oggetto leggero, funzionale e comodo per la visita. Non deve distrarre dalla bellezza di ciò che si visita, ma deve oggettivare l’arte, dare le informazioni necessarie e guidare nel percorso”. Così Stefano Bertuzzi spiega i principi dell’applicazione.
Avere un’unica app camaleonte è vantaggioso perché “le normali applicazioni hanno solo due anni di vita e un costo di almeno 50.000 euro, questo le rende poco sostenibili” motiva l’esperto, che sottolinea anche l’importanza della rapidità. “Abbiamo analizzato che in media le persone sono disposte ad attendere il funzionamento di un dispositivo per 40 secondi. Con MuseOn siamo riusciti a stare nei 25 secondi”.
L’applicazione sfrutta la tecnologia Post Internet Era. Per velocizzare il meccanismo, la Start Up ha brevettato un microserver a bassissimo consumo energetico che intercetta la posizione dell’utente inviandogli i contenuti per la visita, senza usare internet. Questo server viene installato nei vari siti e permette ai visitatori nell’area di 800 metri quadri di agganciarvisi immediatamente. I contenuti rimangono a disposizione finché l’utente sarà in sito. “Se la persona non è in sito i contenuti non si avviano. L’arte è una cosa che va vissuta dal vivo, i sensi devono essere coinvolti” giustifica Bertuzzi.
“Nel borgo la copertura internet c’è solo in certi punti, quindi questa app ci agevola” nota Follioley.
MuseOn si può personalizzare, ad esempio modificando la velocità del parlato, “perché deve seguire anche i diversamente abili con le loro impostazioni personali” specifica Bertuzzi. MuseOn è per Donnas per ora è solo in italiano, ma lo si vuole ampliare nell’estate con inglese e francese.
In più, si vuole dare la possibilità a guide e creatori di viaggi convenzionati di entrare nella piattaforma e creare un proprio pacchetto di contenuti.
I punti del Borgo di Donnas coinvolti nell’applicazione sono stati marchiati con un segno tangibile: delle targhe unite a lavori artigianali di Paolo Paris.