Turismo: in Valle d’Aosta la settimana di Carnevale è quasi da sold out
Quella a venire si preannuncia una settimana di Carnevale ricca di soddisfazione per gli albergatori della Valle d’Aosta, le cui strutture sono già prossime al tutto esaurito. Nonostante i buoni numeri, però, serpeggia tra le fila dei professionisti del settore un certo timore e un lieve malcontento per i recenti disagi al traffico provocati dalla chiusura della bretella Santhià-Ivrea dell’autostrada A5. Meglio invece sul fronte meteorologico, dove la preoccupazione per le temperature elevate di questi giorni sta cedendo il passo alla speranza di un fine settimana freddo e perturbato ideale per le piste.
Cervinia
“Le prenotazioni tra febbraio e marzo stanno andando molto bene come d’altronde durante tutto l’inverno e, nonostante qualche italiano proprietario di seconda casa, fondamentalmente a farci visita è la clientela estera – spiega Enrico Vuillermoz del Consorzio operatori turistici di Valtournenche -. Siamo ottimisti almeno sino alla prima settimana di aprile, ma continuiamo ad aspettare quella neve che ci permetterà di proseguire la stagione sciistica sino a giugno”.
Anche a scapito di giorni eccezionalmente caldi per la media del periodo, la situazione dei comprensori di Cervinia si conferma buona grazie a un’elevata altitudine che garantisce alla località condizioni di innevamento ottimali.
“Resta la nota dolente delle autostrade, un problema che va a influenzare principalmente i turisti del fine settimana o della sola giornata – prosegue ancora Vuillermoz -. A sensazione per il momento questa non sembra aver influito sulle presenze in paese ma alla lunga non si può escludere”.
Courmayeur
Dopo il boom di gennaio e il lieve calo di febbraio, quest’anno le prenotazioni per la settimana di Carnevale a Courmayeur sono davvero promettenti, complice anche la concomitanza con il cosiddetto half-terme che vede in vacanza anche bambini e ragazzi del Regno Unito.
“Nelle settimane passate le temperature stagionali e la mancanza di nuove precipitazioni hanno affievolito le richieste, tanto da spingere alcune strutture a ridurre le proprie restrizioni di nottate minime per aumentare la copertura nei giorni feriali – nota il referente Adava Stefano Cavaliere -. Le prossime settimane invece si preannunciano ottime in termini di occupazione grazie all’alternanza con le festività dapprima dei Paesi Bassi e a inizio marzo dei Paesi scandinavi”.
Le condizioni del comprensorio, con anelli interamente attivi salvo il fuori pista, sono a detta degli albergatori impeccabili; questo grazie allo strato di neve, pioggia e gelo che tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre ha reso il fondo perfettamente coperto.
“Per nostra fortuna la questione autostrada non ci tocca come altrove perché, così a ridosso delle settimane bianche, nessuno pare preoccuparsi o lamentarsi di qualche coda in più a fronte di sette giorni di soggiorno – ammette ancora Cavaliere -. Speriamo comunque che questo problema possa essere risolto in breve tempo perché, quando cominceremo a lavorare con il turismo di prossimità, la concorrenza italiana tornerà a farsi sentire”.
Cogne
“I numeri sono in linea con quelli dell’anno scorso ma abbiamo notato che i soggiorni sono più brevi per via di un aumento generalizzato dei costi e una conseguente riduzione del potere di acquisto che stanno colpendo gli italiani – dichiara l’albergatore Filippo Gérard -. Anche la scarsa neve che nemmeno l’innevamento artificiale è riuscita a colmare, le alte temperature e un paesaggio non esattamente invernale hanno finito con il penalizzarci nel complesso”.
Quella a Cogne, dunque, non si preannuncia esattamente una stagione da record come invece era stata quella dell’anno passato, ma nessun operatore del settore pare lamentarsi del discreto andamento di visite delle prossime settimane.
“Non credo che i blocchi autostradali avranno ripercussioni sul medio termine, poiché è accaduto abbastanza spesso che al rientro a casa la domenica i turisti riscontrassero code anche piuttosto lunghe – continua ancora Gérard -. Se la situazione resterà circoscritta a poche date o momenti dell’anno avrà importanza relativa, ma certamente se sarà più frequente rischieremmo di avere la medesima nomea di traffico intasato che affligge al momento la Liguria”.
La Thuile
“A La Thuile il quasi tutto esaurito è già stato raggiunto dai primi giorni di gennaio, dato reso noto dal nuovo sistema di benchmark adottato nella nostra località come altrove – anticipa Stefano Collomb del Consorzio operatori turistici -. Questo ci dà la possibilità di rilevare in anticipo le prenotazioni oltre che di conoscerne l’andamento per direzionare al meglio gli investimenti futuri”.
Anche altre destinazioni valdostane come Gressoney-Saint-Jean e Champoluc sono in procinto di convertirsi a tale nuova modalità di misurazione, lavorando di concerto con Consorzi e Regione allo sviluppo di un meccanismo comune e ugualmente utile.
“Quanto alla neve, possiamo dire che si può arrivare facilmente in fondo a tutte le nostre piste, che restano comunque attive e che al momento stanno ospitando la Coppa Europa senza particolari disguidi – prosegue ancora Collomb -. A vincolare maggiormente è la problematica delle autostrade, un disagio inammissibile che si ripercuote sul morale del turista e sull’economia del paese, una problematica diffusa su tutte le vallate che rende necessario agire a livello regionale”.
Aosta
Quanto al capoluogo di regione, le elevate temperature delle ultime settimane hanno fortemente penalizzato l’offerta turistica legata a Pila, rendendo i tracciati della località poco appetibili agli occhi dei visitatori.
“Non siamo certo una destinazione legata esclusivamente alla neve ma le condizioni meteorologiche si dimostrano ben poco incoraggianti – commenta la referente Adava Jeannette Bondaz -. La grande fortuna della città è però quella di non avere una proposta mono direzionale e di risultare dunque attrattiva anche in termini culturali o mondani”.
A scapito dei numeri degni di nota registrati dopo Natale e della soddisfazione per le condizioni dei comprensori espresse dall’utenza, le prenotazioni ad Aosta hanno finito dunque con lo scemare progressivamente a mano a mano che il termometro e la quota neve salivano.
“Aosta ha però la fortuna di riuscire a lavorare bene tutti i fine settimana dell’anno grazie al richiamo legato alla sua vocazione culturale o al semplice desiderio di concedersi una passeggiata per le vie del centro – constata ancora Bondaz, senza mancare di sottolineare l’impegno profuso da albergatori, ristoratori e commercianti nel rendere la città sempre migliore e più ricca -. La situazione delle autostrade è e sarà sempre penalizzante oltre che preoccupante, aggravata dalla natura della Valle d’Aosta di regione difficilmente raggiungibile per sua conformazione e dal fatto che nessuno di noi ha alternative se non affidarsi al ministero competente”.
Gressoney-Saint-Jean
“Il nostro comprensorio è aperto per intero e al momento gli albergatori rendono note ben poche cancellazioni dovute al clima per la prossima settimana – racconta Giuseppe Comola del Consorzio operatori turistici -. Preoccupa invece di più la nuova strettoia dell’autostrada, della quale sentiamo spesse volte parlare i clienti in paese, soprattutto gli habitué o i proprietari di seconde case”.
Nonostante gli allungamenti delle tempistiche di percorrenza e accesso alla Valle d’Aosta di almeno di un’ora e mezza criticate da alcuni, sono a oggi pochi coloro che scelgono di disdire la propria prenotazione a causa del disagio.
“La settimana di Carnevale promette davvero bene dato che possiamo dirci in tutto e per tutto vicini al sold out – aggiunge ancora Comola -. Contiamo tanti italiani ma anche molti stranieri di varie nazionalità tra cui un buon numero di svedesi in periodo di festività”.