È morto Gianfranco Fisanotti, per anni “motore” del turismo aostano
È morto negli scorsi giorni, all’età di 80 anni, Gianfranco Fisanotti, nome legato alla politica, ma soprattutto alla promozione turistica della città di Aosta. Da tempo soffriva di problemi cardiaci ed a strapparlo alla vita, all’ospedale “Beauregard” sono state complicazioni della patologia. Per sua espressa volontà, i familiari non hanno annunciato la scomparsa.
La carriera di Fisanotti – noto a tanti, tra le vie del centro, come “Il Fisa” – ha avuto quali punti focali il Consiglio comunale aostano e l’Azienda di soggiorno, l’ente che s’incaricava della valorizzazione del capoluogo sul mercato turistico, di cui diviene presidente a metà degli anni Settanta.
In quegli uffici, che al tempo si trovavano sotto i portici del Municipio (poi si sposteranno in uno stabile sul lato opposto di piazza Chanoux), forma un duo affiatato con il direttore Fausto Serra. E’ la stagione in cui vedono la luce iniziative come la partecipazione di Aosta e Pila a “Giochi Senza Frontiere”, o i raduni di auto, nonché le manifestazioni e gli eventi in seno al “Triangle de l’Amitié”, che legava la Valle a Savoia e Vallese.
La sua visione della promozione turistica lo porta a diventare (nel 2001) presidente nazionale di Unionturismo e, anche quando le aziende di soggiorno (successivamente Aiat) vengono trasformate in Apt, lui resta presidente di quella che “copre” Aosta e circondario, all’inizio degli anni duemila.
Per anni è stato opinionista di televisioni e periodici locali, con un particolare gusto nel leggere a voce alta le vicende e i protagonisti dell’autonomia e della storia valdostana e nel dispensare sonore “tirate d’orecchie” ai politici che, a suo dire, non interpretavano correttamente le prerogative d’autogoverno valdostane. Occasioni che riflettevano il suo carattere sfaccettato e non sempre semplice.
Nel primo decennio degli anni duemila, il suo nome salì alle cronache per il coinvolgimento in un processo su esposti anonimi che segnalavano presunte irregolarità compiute, tra gli altri, da politici valdostani. Una vicenda (dalla quale ottenne istanza di riabilitazione da parte del Tribunale di sorveglianza di Torino, nell’aprile 2022) che non gli impedì di abbandonare la riflessione pubblica, affidata soprattutto – in quella fase – a scritti e memorie.
È del 2022 il suo ultimo libro, intitolato “Riflessioni”. Un lavoro che s’inserisce in una serie iniziata con il romanzo “Inamore Riccardo” negli anni ‘60 e che vede, tra gli altri, la raccolta di poesie “Nel segno di saffo”, ma anche la memoria su Bruno Salvadori, “La conquista del Cervino di Jean Baptiste Bich” e “Jean Fisanotti e l’imprimerie Valdôtaine”. Fisanotti lascia la moglie Rita e i figli Claudia e Marco.
Il cordoglio del deputato Manes: “Ho sempre ammirato la sua dedizione e passione per la nostra terra”
“Con la scomparsa di Gianfranco perdiamo un grande promotore della città di Aosta e un fervido sostenitore della valorizzazione turistica di tutta la nostra regione. Ho avuto l’onore di confrontarmi con lui in occasione dei rapporti tra l’Apt di Aosta e quella del Gran San Bernardo ed ho sempre ammirato la sua dedizione e passione per la nostra terra“. A dirlo, esprimendo il proprio cordoglio, il deputato valdostano Franco Manes.
“La carriera di Fisanotti, con le sue iniziative innovative e la sua visione lungimirante, ha contribuito a portare Aosta al centro del panorama turistico nazionale e internazionale. La sua presenza è stata fondamentale in momenti storici per la promozione turistica della città, e il suo impegno ha portato a risultati concreti, come la partecipazione di Aosta e Pila a ‘Giochi Senza Frontiere‘ e le numerose manifestazioni legate al ‘Triangle de l’Amitié‘”, dice ancora l’onorevole.
“Oltre al suo impegno nel campo del turismo, Gianfranco ha sempre mostrato una profonda conoscenza e amore per la storia e l’autonomia valdostana. Il suo contributo come opinionista e scrittore ha arricchito il dibattito culturale della nostra regione” aggiunge Manes che, “in questo momento di dolore si stringe alla famiglia Fisanotti, alla moglie Rita e ai figli Claudia e Marco, esprimendo le più sentite condoglianze e assicurando loro il suo affetto e la sua vicinanza”.
Il cordoglio del Comune di Aosta
Il sindaco di Aosta Gianni Nuti ed il presidente del Consiglio comunale Luca Tonino – a nome dell’Amministrazione e a titolo personale – “esprimono cordoglio per la scomparsa di Fisanotti, entrato in Consiglio comunale nella lista dell’Union Valdôtaine il 9 luglio 1965 (a seguito delle elezioni del precedente 23 maggio), per poi essere confermato nella tornata elettorale del 7 giugno 1970 (con l’ingresso in Consiglio il successivo 4 luglio) nella lista Rassemblement Valdôtain, il movimento a cui aveva aderito dopo l’espulsione dall’Uv avvenuta nel gennaio 1968. Nell’Assemblea comunale era rimasto fino al 12 marzo 1973 quando, in seguito alle dimissioni d’ufficio, era stato sostituito da Ernesto Milloz”.