E’ morto l’archeologo Franco Mezzena. Scoprì l’area megalitica
E’ morto nella notte fra sabato 14 e domenica 15 Franco Mezzena, l’archeologo scopritore dell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corleans ad Aosta. L’uomo, 84 anni, è stato stroncato da un infarto.
Mezzena era nato a Verona. Arrivò in Valle d’Aosta come sergente alla scuola militare alpina di Aosta e durante quel periodo ritrovò le prime testimonianze riferibili all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans. Assieme alla moglie Rosanna Mollo, mancata nel 2013, si dedicò per oltre un ventennio agli scavi di uno fra i più importanti siti archeologici europei.
Nel marzo scorso “L’archeologia raccontata con il sorriso”, documentario realizzato dai registi Nicola Castangia e Andrea Fenu, che ricostruisce la vita di Mezzena, aveva vinto il Firenze Archeofilm.
A ricordare l’uomo è la rivista Archeologia Viva, con cui Mezzena collaborava: “Se n’è andato un intero pezzo di memoria storica aostana e nazionale. Collaboratore di Archeologia Viva, ricordiamo uno dei suoi primi articoli sulla rivista dei primi anni Ottanta. Bravissimo, semplice e, appunto, sempre sorridente. Addio Franco!”.
Franco Mezzena lascia il figlio Marcello.
Il cordoglio delle istituzioni
L’Assessorato regionale dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali esprime profonda tristezza per la scomparsa dell’archeologo Franco Mezzena, grande conoscitore della Preistoria valdostana, appassionato ricercatore e scopritore dell’Area megalitica di Aosta.
Deceduto nella notte, Mezzena aveva 84 anni, la maggior parte dei quali dedicati allo studio delle più antiche tracce lasciate dai millenni sul nostro territorio.
Nato a Verona nel 1940, dopo il diploma di maturità scientifica diventa assistente al Museo di Storia Naturale della città scaligera dal 1957 al 1967. Ha integrato la sua formazione nelle scienze naturali presso le università di Padova e Modena. Per un cinquantennio ha eseguito ricerche e scavi nel Veronese, nel Gargano e in Sicilia, con speciale riguardo all’arte preistorica.
Nel 1969 fu il primo, insieme alla moglie Rosanna Mollo, anche lei fine archeologa, scomparsa nel 2013, a individuare ad Aosta le prime testimonianze riferibili all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, da lui scavate poi per oltre un ventennio. Contemporaneamente agli scavi promosse e coordinò un’esplorazione sistematica del territorio valdostano che portò a individuare una serie di notevoli insediamenti protostorici dei Salassi, dal fondovalle all’alta montagna.
L’anno scorso, nel 2023, con grande entusiasmo accolse la proposta di realizzare il documentario dal titolo Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso, realizzato dai registi Nicola Castangia e Andrea Fenu nell’ambito del gemellaggio dell’Area megalitica aostana con il Menhir museum di Laconi (OR), in Sardegna. Il film ha vinto il primo premio della sesta edizione del Firenze Archeofilm festival.
“Fu realmente un archeologo iconico – sottolinea l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – la cui dedizione e l’instancabile impegno hanno segnato e ispirato decine di giovani ricercatori che ebbero la fortuna di lavorare con lui ad Aosta.” La Soprintendente ai beni e le attività culturali, Laura Montani aggiunge: “Oggi abbiamo perso un maestro: il suo fine intuito e le sue vastissime conoscenze hanno permesso alla Valle d’Aosta di conoscere più a fondo le proprie radici”.