L’Anpi saluta per l’ultima volta il partigiano Ferdinando Mognol
Ultimo saluto oggi, venerdì 9 febbraio, a Saint-Pierre a Ferdinando Mognol, 99 anni. A ricordarlo in una nota è l’Anpi Valle d’Aosta.
“Nando, un partigiano, un ragazzo di diciotto anni, costretto a crescere in fretta nell’inferno della guerra. L’adolescenza fugata da quei tempi bui, ottenebrati dalla dittatura. L’8 settembre 1943 Nando si trovava a Trieste e di quel giorno ricorda che si sentivano spari nella città, molti soldati scappavano, e anche lui decise di fuggire, prima verso il porto e poi su un treno per tornare a casa, a Fadalto, il suo paese, nei pressi di Vittorio Veneto nel trevigiano, perché non sapeva cosa sarebbe potuto accadere. Pochi giorni dopo, a sorpresa, comparvero a casa i due fratelli maggiori, Paolo ed Enzo, che erano in servizio sotto l’esercito fascista in Jugoslavia: anche loro avevano abbandonato la divisa, ed erano tornati in Veneto saltando di treno in treno. Qualche mese dopo, Nando venne inserito nella Brigata “Fratelli Cairoli” appartenente alla Divisione Garibaldi “Nino Nannetti” del Cansiglio nei pressi di Belluno assieme a tre fratelli e vi rimase fino alla “Liberazione”.
Finita la guerra Nando si stabilisce per 15 anni in Francia, dove lavora, si sposa e ha figli. Nel 1970 la sua famiglia si trasferisce in Valle d’Aosta, dove c’è un altro fratello ad aspettarli e del lavoro.
“Mancava a tutti l’Italia, per questo ci tornano: però a Fadalto di lavoro non ce n’era, e tutti i fratelli sono emigrati. – prosegue l’Anpi – Al paese era restata solo la mamma, che, fino alla fine, aspetta. Aspetta quel figlio Paolo, partigiano deportato e mai più tornato. Dopo 75 anni, grazie alle ricerche di Alice, moglie di Christian, Nando e la sua famiglia sapranno che quel ragazzo era stato registrato nell’archivio del campo di Mauthausen e la data della sua scomparsa è dunque il 16 febbraio 1945, appena 3 mesi prima della liberazione del campo che trova attualmente in Austria”.
Nel parlare dell’uomo, l’Anpi lo ricorda “solare, simpatico e sempre pronto alla battuta” e poi prosegue “abbiamo tutti voluto molto bene a Nando e continueremo a ricordare quello che ha fatto. Il suo coraggio e sacrificio, come quello dei suoi compagni, finché esisterà l’Anpi non sarà stato inutile, ma continueremo a ricordare che grazie a loro ci sono stati quasi ottant’anni di pace. Lo faremo sostenendo e accompagnando Alice nella presentazione della sua fiaba “Lupi ribelli” proprio dedicata ai racconti di Nando”.