Saint-Vincent in lutto per la scomparsa del tassista Roberto Arrigoni
Saint-Vincent, incredula, piange il tassista Roberto Arrigoni scomparso nel tragico incidente di sabato 22 gennaio.
Quel pulmino di colore bianco precipitato nel torrente Evançon a Champoluc era un suo recente acquisto e ne andava fiero. “Era un figlio d’arte, un professionista che ha scelto di continuare il lavoro del padre” racconta Leonardo Cassata, Presidente del Consorzio Autonoleggi Valdostani. Nato più di quindici anni fa, il Consorzio, con sede a Châtillon, conta tra i soci fondatori lo stesso Arrigoni.
“Conosceva bene questo lavoro e lo faceva con serietà e professionalità. I clienti chiedevano spesso di lui, tramite il Consorzio Autonoleggi. Era una persona dinamica e attenta alle esigenze della clientela. Ci dava sicurezza ed era sempre disponibile. Trasportava i turisti dagli aeroporti alle valli, Val d’Ayas e Valtournenche ad esempio, e viceversa. Si occupava inoltre degli spostamenti locali intervallivi”. Così Leonardo Cassata ricorda il collega che conosceva da molto tempo e vedeva quotidianamente per esigenze di lavoro.
Classe 1961, Roberto Arrigoni, residente a Saint-Vincent, lascia la compagna Elena, l’ex moglie Loredana, il figlio Massimo e le figlie Roberta “Betta” e Samantha con i rispettivi nipoti.
Un’amica di famiglia scrive “eri un padre, di quelli che sanno di buono, di sicurezza. Di quelli che per aiutarti farebbero qualunque cosa. Un sentimento questo che più volte ha superato i confini della tua famiglia. Gli uomini come te sono rari, così rari che quando li perdi ti ritrovi in mare aperto senza vedere il faro. Eri un uomo. Un bellissimo, affascinante e splendido uomo con un cuore immenso e un sorriso magnetico. Con i tuoi modi pacati e la tua voce tranquilla e ferma eri un porto sicuro. Eri l’abbraccio più caldo, la sicurezza di non essere soli. Eri un amico, di quelli veri. Quelli che se ti fanno un favore poi non si aspettano niente in cambio. Un cuore caldo. Ci hai lasciati all’improvviso, ma chi ha avuto l’onore di conoscerti conserverà per sempre un pezzo di te al caldo nel suo cuore. Tienici la mano e accompagna la tua famiglia lungo questa vita ingiusta”.
Sul versante delle indagini sul sinistro di sabato scorso, la Procura è prossima a conferire l’incarico per l’autopsia sul corpo di Arrigoni. L’esame è mirato a fare luce sulle cause del decesso del 60enne, che nella prima ricostruzione è sopraggiunto a causa di un malore. La tesi, stando ai primi accertamenti, appare corroborata dalle testimonianze dei tre turisti svedesi che erano a bordo del pulmino (due coniugi di 75 e 77 anni e una donna di 67 anni, feriti e medicati all’ospedale di Aosta dopo l’incidente), i quali hanno anche raccontato di aver cercato di intervenire, agendo su sterzo e freno a mano, resisi conto dei problemi del conducente. Un’azione che può aver scongiurato conseguenze ben peggiori: pochi metri prima il mezzo era transitato in corrispondenza della piazzetta del paese, ove si trovava molta gente.