“Un grande uomo e albergatore”, la Valle saluta Romeo Meynet
Un mese dopo l’amata Adele, è morto Italo Romeo Meynet, per tutti solo Romeo. Classe 1940, Meyet gestiva assieme alla moglie lo storico Hotel des Salasses a Saint-Maurice di Sarre, la cui realizzazione – nel lontano 1963 – era stata voluta con forza da suo papà, Cherubino.
Dopo gli studi all’Institut Agricole Régional, con i Canonici del Gran San Bernardo, ha preso il via la lunga attività lavorativa di Romeo Meynet che per molti anni si è dedicato all’agricoltura in campo ortofrutticolo.
L’amore per la terra e per i suoi prodotti ha infatti caratterizzato tutta la sua vita lavorativa che si è poi concentrata poi sul mondo della ristorazione, dove ha saputo mettere a frutto le proprie conoscenze dell’enogastronomia valdostana sia durante gli studi, sia nel corso della sua esperienza come agricoltore.
Accanto alla passione per la cucina valdostana, Meynet ha coltivato anche l’interesse per il volo che lo ha portato, nel 1973, a conseguire il brevetto per i voli turistici e, in seguito, quello per il sorvolo dei ghiacciai.
Lo scorso 2 giugno, a Palazzo regionale, era stato insignito del riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine del Merito della Repubblica Italiana.
A ricordarlo, sui social, Anna Fosson, già dirigente della Struttura regionale per la Comunicazione istituzionale e del Cerimoniale: “Si chiude un capitolo della storia di Sarre. A distanza di un mese dalla morte di Adele ci ha lasciati Romeo, insignito lo scorso anno dell’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Un grande uomo e albergatore, che aveva saputo guardare lontano. Sempre disponibile e ospitale, ha segnato anche alcuni dei momenti più belli della mia vita. Che la musica lo accompagni in questa nuova vita”.
Meynet lascia la figlia Dhurata.
Molto sentito il ricordo di Adava, l’Associazione degli albergatori, con il presidente Luigi Fosson a salutare un collega storico: “Con profonda tristezza apprendiamo della scomparsa di Romeo Meynet. Il suo contributo all’ospitalità e alla valorizzazione della cultura enogastronomica valdostana rimarrà indelebile nella memoria di tutti noi”.
Con la scomparsa dello storico albergatore di Ville du Sarre l’Adava e l’intera comunità degli imprenditori della ricettività – spiega una nota – “perdono un pezzo importante della propria storia”.
Storia che rivive nelle parole dell’allora presidente Adava Filippo Gérard, quando ha dato avvio all’istruttoria per l’onorificenza di Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, poi conferita a giugno del 2023.
Il ricordo di Adava
Romeo Meynet nasce la Vigilia di Natale del 1940 a Parigi, dove il papà Cherubino fu costretto ad emigrare alla fine degli anni Venti in cerca di fortuna e dove conobbe Carolina, la futura mamma. Già nel 41 però la famiglia fu costretta, per via degli sconvolgimenti politici in atto, a rientrare in Valle d’Aosta dove si stabilì tra Lalex e Calliod. Quest’ultima località rappresenterà il palcoscenico di tutta la vita di Romeo finora.
Raggiungerla oggi, con la strada asfaltata e le auto moderne è un’esperienza non per tutti, Romeo e i suoi familiari la raggiungevano d’estate e d’inverno camminando per ore zaino in spalla, mentre il papà, ora operaio dello stabilimento siderurgico Cogne di Aosta, era costretto ad andare e tornare ogni giorno.
La famiglia Meynet era certamente modesta ma unita, nel bisogno sicuramente ma anche nell’affetto e Romeo nella sua prima casa valdostana condivide per la notte la stalla e una stufetta con la sorella Celania, il fratello Luigi, la mucca Vittoria ed una capretta.
Il fratello Luigi, classe 1926 nel 44 appena diciottenne vive il dramma della deportazione ad Auschwitz alla quale sopravvive.
Per chi si deve procurare il pane ogni giorno, lavorare è come respirare e il piccolo Romeo, infatti, si ingegna come può per contribuire alla causa familiare facendo anche lavori in quello che oggi viene definito “allevamento eroico”, ossia il duro compito dei pastori e casari della Valle d’Aosta che, oggi come ieri, trasferiscono negli alti pascoli estivi le mandrie di buoi e le greggi di pecore.
Alla scuola di agricoltura dei Canonici del Gran San Bernardo “una scuola di vita!” Romeo imparerà, nel corso dei due anni di studi, e tra le altre cose, i segreti per la cura degli alberi da frutto grazie ai quali metterà presto in piedi un commercio personale.
Quando era ormai 23enne, nel maggio del 1963, ecco un evento epocale per Calliod: l’arrivo della strada “carrozzabile”. Il papà Cherubino, che tra Francia ed Italia aveva fatto il taxista, il pastore, lo spazzacamino e che aveva lavorato per 4 anni (dal 1927 al ‘30) in un alberghetto a La Visaille, in Val Veny, non ebbe dubbi e subito colse l’occasione dicendo: “Qui bisogna costruire un alberghetto”. E nello stesso anno iniziarono l’edificazione dell’albergo “in economia”.
Qui, un muratore e, ovviamente, Romeo ed Adele Pallais, con il supporto di compaesani, parenti e amici che accorrevano a dare una mano quando era necessario “lavoravano tutti dalle 5 del mattino fino a sera”. L’albergo fu eretto in cinque anni aprendo ufficialmente i battenti il 15 giugno del 1967.
Da allora, oltre cinquant’anni fa, senza sosta Romeo e Adele sono divenuti un solido punto di riferimento per la comunità locale e per gli avventori che hanno potuto trovare non solo riparo e ristoro ma anche, soprattutto, un conforto sincero. Un esempio è la storia della famiglia Fioravanti Sbraggi, importatori dei piccoli aerei da turismo piper che, nel lontano 1971, pochi giorni dalla tragica morte del figlio primogenito in un incidente aereo si trovano a passare per la Valle d’Aosta scegliendo proprio l’Hotel des Salasses. Il bisogno di un luogo ameno e silenzioso in cui risolvere i dolorosi pensieri di quei giorni li porta da Romeo e Adele che, con rispettoso garbo, li sanno confortare e rinfrancare così bene che da questa visita fugace nascono un’amicizia e una passione comune, quella del volo con aerei da turismo che porterà tante volte Romeo a sorvolare anche con ospiti e amici i cieli della Valle d’Aosta e della Francia.
Il talento di accogliere, di darsi al prossimo si fa però ancor più chiaro nel 1991, quando ai tempi della crisi politica in Albania e della massiccia fuga dal paese, l’Hotel des Salasses diviene centro di accoglienza per i profughi. Romeo ben si ricordava che la sua famiglia è stata prima immigrata in Francia e poi nuovamente costretta alla “fuga” in Italia, conosce le difficoltà di cominciare da zero ed ora che può essere d’aiuto proprio non può esimersi.
Nel giro di un paio di mesi dal loro arrivo, comunque, tutti si erano sistemati trovando lavoro e alloggio da qualche parte e l’albergo si era pressoché svuotato, solo una era rimasta, una ragazza appena quattordicenne che confessò di vedere il ritorno in patria come la fine della sua giovane vita. Adele e Romeo così, la tennero con loro chiedendo prima l’affidamento e poi adottandola.
Tante soddisfazioni e tanti ricordi, come il passaggio di papa Giovanni Paolo II in direzione del Lago Fallère da Introd, la storia incredibile dei due ospiti di Roma conosciutisi da ragazzini in villeggiatura e tornati 40 anni dopo in quel luogo che fu per loro “galeotto” e indimenticabile.