Degioz, la pista di fondo è mal battuta e piena di solchi

28 Dicembre 2019

Malgrado il tempo non sia dei migliori decidiamo di passare la domenica sugli sci da fondo, scegliamo la Valsavarenche. La pioggia, salendo di quota, si trasforma in neve, la bellezza del paesaggio innevato è stupefacente e ci conferma di aver fatto la scelta giusta. Forse gli sci scorreranno un po’ meno ma sarà comunque bellissimo, Scegliamo di fermarci a Degioz, l’anello di 7 km è un percorso panoramico, con poco dislivello e accessibile a tutti, pur essendo vicino al piccolo centro abitato permette di immergersi nella natura e, spesso, di fare incontri emozionanti con la fauna del parco.

Passiamo da Nelly per un caffè e ci conferma che !a pista è stata battuta alle 8 del mattino e che c’è già qualcuno che sta girando. Si va! La neve cadente ha creato uno strato che copre la pista, ci sarà da spingere parecchio. Subito ci accorgiamo però che qualcosa non va, ci sono dei solchi nella neve lasciati da una motoslitta. Non c’è traccia del binario per la tecnica classica e la pista si presenta irregolare, gli sci affondano nei solchi e non è facile mantenere un ritmo regolare, a volte anche l’equilibrio è a rischio. Cominciamo a farci delle domande, avranno realmente battuto la pista? Allora perché hanno lasciato che fosse poi rovinata da chi ha girato con la motoslitta?

Terminato il nostro giro, che abbiamo affrontato come una passeggiata viste le condizioni, ci siamo chiesti perché, in un anno in cui la meteo ci ha regalato queste belle nevicate a dicembre, non si colga l’occasione per dare il giusto valore alle potenzialità turistiche invernali di questa bella vallata. L’anello di sci di fondo, la piccola pista di discesa ormai chiusa, se tenute con cura, unitamente alla disarmante bellezza della natura circostante, renderebbero Degioz un posto davvero molto interessante dal punto di vista turistico.

Incrociamo un altro gruppo di sciatori, anche loro sono contrariatI e un po’ increduli per lo stato della pista.

 Il piccolo bar sulla strada è sempre aperto, la stufa nell’angolo scalda l’ambiente, l’accoglienza amichevole gli ottimi panini il clima famigliare che si crea sono un buon motivo per affezionarsi a questo posto, senz’altro ci torneremo. Ci chiediamo però se, trovando queste condizioni, tornerebbe il turista occasionale… Le piccole località di montagna come questa hanno bisogno di un rilancio, anche per premiare il coraggio di chi le tiene vive offrendo ai pochi residenti e ai turisti servizi di qualità, pur sapendo di avere margini di guadagno minimi.

Ci dicono che vengono stanziati 100.000 euro all’anno per battere le piste, speriamo che chi di dovere si accerti che siano soldi pubblici ben spesi.

Lettera firmata

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