Disabili e luna park, è questa la visione del Comune di Aosta?

22 Marzo 2019

Leggo questa notizia e mi chiedo in che anno siamo, sicuramente siamo tornati indietro nel tempo.

Rifletto su cosa significhi questa iniziativa da parte di una Pubblica Amministrazione e soprattutto di come considera i suoi cittadini. Sul piano culturale è un sintomo, al quale non riesco a non reagire.
E’ un tornare ancora una volta indietro, è ancora una volta un non voler affrontare realmente quelle che sono le vere questioni legate alle umane diversità.

Non capisco quale sia la visione dell’Assessore ai servizi sociali del Comune di Aosta, mi domando se ci siano le altre azioni, provvedimenti e politiche messe in campo a favore delle persone con disabilità, oppure se questa possibile “gratuità” ad ore è l’unico pensiero in merito alla disabilità.

Mi sono chiesta in base a quale lettura dei bisogni si fornisce questa risposta, se questa iniziativa sia in linea con il rispetto dei diritti o piuttosto con un’elemosina di cui realmente non c’è bisogno.

Forse qualcuno potrà pensare che queste osservazioni siano esagerate, ma invito a fare un piccolo esercizio di immedesimazione e cercare di capire come vorremmo essere considerati nel caso in cui, nel nostro percorso di vita, ci capitasse di vivere la condizione di disabilità.
Realmente pensiamo di voler essere trattati semplicemente come “meno fortunati” oppure vorremmo essere riconosciuti come cittadini e parte integrante di una comunità, con le stesse opportunità, gli stessi diritti e doveri?

Probabilmente se avessi letto che un’associazione di volontariato organizza una giornata al Luna Park, non mi sarei scandalizzata, ma ritengo che la pubblica amministrazione debba avere un ruolo differente, possibilmente una visione sulla quale costruire politiche e strategie basate sui Diritti. Ci sono gli strumenti per comprendere cosa e come si può fare, credo sia utile dare una lettura alla Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità, che è anche Legge dello Stato (Legge n°18 del 3 marzo 2009 – pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 61 del 14 marzo 2009).

Sono certa che non ci sia malafede, ma credo che a volte quelle che in apparenza possono sembrare delle “buone azioni” forse fanno piacere più a chi le fa che a chi le riceve.

Maria Cosentino

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