Il mio “Aramis” sbranato da un cane lasciato libero

29 Febbraio 2024

Miao.. comincia così questa lettera di addio.

Oggi il nostro gatto è stato sbranato vivo nel parcheggio di casa da un cane. Proprio così, da un cane che non doveva essere lì. Da un cane che è stato lasciato libero di andare dove voleva.
Il nostro gatto si chiamava Aramis e aveva 11 anni. E da oggi, un giorno apparentemente come tanti altri, non ci sarà più.
Era il nostro compagno di vita, di studio, di avventure, di pianti e di gioie. C’è sempre stato. C’è stato per regalarci tanti sorrisi, c’è stato per supportarci negli anni di università, c’è stato per coccolarci quando ci sentivamo soli.
Non era la prima volta che Aramis aveva smesso di fare Miao. Due anni fa, aveva smesso di miagolare.. Nonostante le visite non avevamo trovato una ragione.
Una notte, poco dopo, la nostra mamma è stata portata in pronto soccorso di urgenza. Aveva un problema al cuore e doveva essere operata. Quando mamma è guarita, Aramis ha riniziato a miagolare. Qualcuno non ci crederà, eppure è successo davvero. Non era solo un gatto. Ma questa volta, quel Miao tanto amato non lo sentiremo più. C’è un colpevole? Chi lo sa. Forse sarebbe più semplice trovarne uno. Incolpare qualcuno che possa pagare per questo altro pezzo di cuore che se ne va e che rimarrà vuoto. Saint-Exupéry ci ha insegnato che è il tempo che si dedica a qualcuno, che rende quel qualcuno così speciale. Ecco il tempo. Un tempo che scorre e non torna più. Rimangono i ricordi e rimane il vuoto.
Ora mi chiedo qual è il senso di questa vita se dopo tutto ciò che succede, forse anche qualcosa di insignificante per molti di noi, la società rimanga indifferente. Come si fa a fare un passo per cambiare questo mondo, per aiutare chi ne sente il bisogno, se chi, per una ragione o un’altra, forse potrebbe aiutarti ma non lo fa. Certo è più facile dire che sono cose che succedono e che ci sono cose più gravi nel mondo. Lo so.
Questa volta, caro lettore nel parcheggio di casa nostra, c’era un gatto, il nostro gatto. La prossima volta, chissà.. Potrebbe esserci un bambino, un anziano, o chiunque non sia in grado di difendersi ; chissà se allora, caro lettore, ripenserai a questa lettera di speranza e non proverai un po’ di empatia per noi.
Cos’è la libertà per la quale la nostra società ha lottato, lotta e continua a lottare, se non siamo liberi di fare una passeggiata senza avere paura di essere aggrediti da un cane. Il mio amore per gli animali non finirà sicuramente oggi, nonostante l’accaduto; ma spero che dopo aver letto queste righe tutti i proprietari dei cani possano accorgersi del motivo per il quale è importate tenere legati i propri animali quando si trovano in luoghi pubblici. Il mondo è di tutti. Dobbiamo avere cura delle emozioni degli altri. Anche le paure vanno rispettate. Solo così saremo veramente liberi.
Joelle
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