La beffa dei trasporti in Valle d’Aosta
Sono un ragazzo classe 2002 che frequenta l’università a Torino poiché l’indirizzo da me scelto non era disponibile nella nostra regione.
Per recarmi a Torino ogni domenica prendo il pullman da La Salle ad Aosta (16:56 – 15:35), in seguito corro fino al treno (essendo che solitamente il pullman è in ritardo) che mi porta a Torino Porta Susa (17:41 – 19:36) e infine percorro circa 15 minuti di metro fino a casa.
Premettendo che non ottengo contributi per la mobilità, essendo che sono al di sopra della soglia Isee massima, il costo del viaggio è di 13,85.
Questa settimana in particolare a causa di un impegno sono dovuto rientrare in valle di giovedì con il treno delle 14:25, e recatomi in stazione non ho trovato biglietti disponibili essendo che erano esauriti e di conseguenza ho acquistato il primo biglietto disponibile, quello per le ore 20:25.
Non potendo fare altrimenti ho comunque preso il treno delle 14:25 (che in realtà non risultava neanche pieno). Tra Chivasso e Ivrea mi è stato chiesto il biglietto, e mostrando un biglietto con orario successivo, io e molti altri viaggiatori siamo stati multati per la cifra di 54 euro, la stessa che avremmo pagato se non avessimo comprato alcun biglietto.
Chiaramente tutti, me compreso, hanno cercato di fare valere le proprie ragioni, senza alcun successo.
Pagata la multa il treno è arrivato con 20 minuti di ritardo, facendomi perdere il pullman in direzione Courmayeur che mi avrebbe riportato a casa. Mi pongo una domanda a ragion veduta: è mai possibile che in una regione che è autonoma anche per poter dare aiuto ad abitanti che, vivendo in zone rurali, studiano e lavorano lontano da casa debbano impiegare tutto questo tempo e non avere a disposizione un treno per uscire dalla regione senza prenotare giorni e giorni prima?
In un’epoca in cui si parla di transizione ecologica, che dovrebbe passare tramite un maggior utilizzo dei mezzi pubblici, molti studenti pendolari come me stanno iniziando a prendere in considerazione la possibilità di utilizzare l’automobile, che inquina notevolmente di più e crea traffico nelle strade statali regionali.
Lettera firmata