“Per buon senso e buon gusto il Rettore faccia un passo indietro”

04 Marzo 2019

Se la situazione non fosse seria, farebbero sorridere alcune recenti dichiarazioni del prof. Cassella sulla sua volontà di rimanere in carica per il bene dell’Ateneo e della comunità valdostana. Le ragioni che hanno portato larga parte dei docenti e del personale tecnico-amministrativo a segnalare, non ai giornali ma agli organi competenti, che erano venute meno le condizioni per poter lavorare assieme sono il suo scarso impegno, la certo non frequente presenza in Ateneo e soprattutto evidenti inadempienze nei suoi compiti istituzionali.

Proprio tali mancanze hanno portato la maggioranza dei membri del Senato accademico a prendere posizione al fine di evitare conseguenze negative per l’Ateneo valdostano.
Particolarmente grave appare poi il comportamento del prof. Cassella di aver trasmesso un suo documento al Presidente dell’Università il 4 febbraio u.s., reso noto dieci giorni dopo al corpo docente, dove egli propone di conferire al Rettore il potere di decidere sulle attività attribuite da Statuto agli organi collegiali e di revocare delibere già adottate.
Difficile credere si possa ricostruire un rapporto di fiducia all’interno di organismi collegiali che egli stesso ha chiesto di sospendere, in attesa venisse approvato il suo – e solo suo – documento programmatico che doveva sostituire il piano di sviluppo.

La sua ipotesi di sospensione degli organi collegiali può essere definita un commissariamento, mentre la proposta in discussione
nel Consiglio dell’Università no: è semplicemente la creazione di un gruppo di lavoro composto da docenti dell’Ateneo e membri del Consiglio, che formulerà ipotesi di sviluppo da sottoporre all’approvazione dei diversi organi statutari.
Quanto alle dichiarate ingerenze politiche, ricordiamo che la constatazione dell’impossibilità di proseguire la collaborazione con il prof. Cassella è partita dall’interno dell’Università della Valle d’Aosta, da larga parte dei docenti e del personale tecnico amministrativo, e il Consiglio di Amministrazione ne ha preso atto.
Buon senso e buon gusto vorrebbero che il prof. Cassella facesse un passo indietro, richiesta che gli è stata ribadita dalla maggioranza dei membri del Senato nella seduta del 1° marzo u.s., prima riunione dopo circa due mesi e mezzo.
C’è da chiedersi, infine, quanto pesi l’indennità di carica, una fra le più alte d’Italia a fronte di un impegno che appare assai limitato, nella ferma intenzione del prof. Cassella di rimanere dove si è creato un clima relazionale e professionale molto difficile.

Prof. Marco Alderighi (Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Politiche e rappresentante dei professori in Consiglio dell’Università)
Prof.ssa Elena Cattelino (rappresentante dei docenti nel Senato accademico)
Prof.ssa Maria Grazia Monaci (Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali)
Dott. Matteo Rigo (rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Consiglio dell’Università)
Prof. Massimo Angelo Zanetti (rappresentante dei ricercatori in Consiglio dell’Università)

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