Servizi agli anziani, ingiusti e vergognosi tagli sui servizi
A metà gennaio, tramite l’assistente sociale del territorio, abbiamo richiesto alla Comunità Montana M. Emilius, un operatore sanitario domiciliare per la mamma gravemente allettata. La richiesta non è stata accolta in quanto la Comunità Montana ha operato pesanti riduzioni dei servizi a domicilio a favore delle persone non autosufficienti. Volendo approfondire la questione, un funzionario della C.M. ci ha spiegato di aver dovuto prendere quel provvedimento in quanto l’Assessorato alla Sanità non ha provveduto a bandire i dovuti concorsi/selezioni per gli operatori sanitari. Ora al di là della gravità del provvedimento e dell’incuria dei nostri amministratori, una riflessione s’impone.
La narrazione considera l’allungamento della vita, almeno nella società occidentale come un importante indice di progresso e, aggiungo io, un’immensa miniera d’oro per l’industria farmaceutica. La narrazione però è meno ottimista nel raccontare la qualità della vita dei longevi. Quanti anziani che spengono novanta, cento candeline godono di una salute psico-fisica che permetto loro di condurre una vita dignitosa e ricca di relazioni?
Basta frequentare i reparti di geriatria, le micro comunità o parlare con i familiari degli anziani assistiti in casa per rendersi conto che la realtà è assai sconfortante e spesso al limite della capacità di gestione e sopportazione.
A fronte di questa situazione che vede aumentare le richieste di assistenza cosa fa la politica? Date le premesse, dovrebbe agevolare l’allungamento della vita con ogni mezzo. Invece la politica regionale riflette la situazione nazionale: scarsità di finanziamenti, incuria o incapacità di programmazione e gestione conducono a ingiusti e vergognosi tagli sui servizi.
Tra alcune settimane inizierà la campagna elettorale. Probabilmente la questione sarà affrontata (promessa?) nei programmi elettorali delle varie forze politiche.
Tocca però a noi cittadini non smettere di vigilare e premere affinché alle buone intenzioni seguano i fatti.
Nus, 22 /2 2020
Piera Reboulaz Nus