“Siamo al culmine di questa istruzione vuota”
Sapere. Prima di tutto amore per la conoscenza poi diritto all’Istruzione. L’istruzione scolastica italiana è rimasta in un sistema arcaico basato su programmi, voti e disciplina che non mette gli studenti al centro.
Lo studente dovrebbe essere sempre il punto di riferimento dei programmi e dovrebbe essere attivo a direzionare, per primo, in base ad interessi e passioni, i suoi studi. Dovrebbe sperimentare, provare, ricercare e capire e non dovrebbe essere messo in maniera passiva di fronte al sapere con regole, limiti, logiche puntate solamente ad uno studio mnemonico per un compito o verifica, per un risultato, un voto fine a se stesso.
Le mie ultime due settimane di scuola sono state senza lezioni a causa della quarantena dei professori venuti a contatto con casi risultati positivi al Covid19. 12 giorni in “presenza”. Orari di entrata e di uscita decisi giorno per giorno. 80 ore di autogestione per l’incapacità della scuola di fornirci supplenti. Da lunedì una settimana si e una no di lezione in presenza che è il culmine di questa istruzione vuota.
La scuola in particolare con il superamento dell’obbligo scolastico dovrebbe fare venire la voglia agli studenti di conoscere e non di voler uscire il prima possibile con il solo obiettivo di ottenere un foglio di carta. Sono senza parole per l’incapacità di garantire un diritto fondamentale dell’uomo già molto in crisi da prima della pandemia, senza il quale la popolazione rimane ignorante e analfabeta cosa che porta ad un impoverimento del dubbio e della libertà di pensiero e di parola.
Da Marzo c’è stato tutto il tempo per poter, non solo organizzare pensando alla situazione che ci circonda una macchina funzionante, pensando ai trasporti, alle aule, ai laboratori (per le scuole con indirizzi specifici)… , ma ci sarebbe stato tutto il tempo per poter cambiare l’intero sistema scolastico che sarebbe stato da render più figlio del 2020 che del ‘900.
Filippo Maria Pontiggia