“Sul treno ogni giorno vanno in scena maleducazione e vandalismo”
Vi è mai capitato di salire sul treno della tratta Aosta-Ivrea nell’orario dei pendolari? “Ecco – vi starete dicendo – ecco l’ennesimo pendolare stanco che scrive per sfogarsi pubblicamente per il disservizio delle Ferrovie dello Stato. Che noia!”. Errore.
O meglio, di stanchezza ce n’è tanta, è vero, perché la puntualità del servizio è quella che è, la pulizia dei treni idem, lo stato di manutenzione della maggior parte delle stazioni è quantomeno indegno ma a questo, in un certo qual senso, negli anni ci si è fatti (nostro malgrado) una sorta di corazza. Un altro problema, che di anno in anno è sempre più presente, e forse ancor più grave e difficile da accettare, inizia ogni settembre, con la riapertura delle scuole.
So per certo, basta guardare le facce all’interno dei vagoni, di essere portavoce di tantissima gente che quotidianamente utilizza questo mezzo pubblico. Quindi, per esprimere il crescente disagio generale, vorrei lanciare una sorta di provocazione: vorrei che voi o qualche altro genitore che legge queste poche righe, il cui figlio prende quotidianamente il treno per andare a scuola, una mattina si ritagliassi qualche ora per provare a seguire, in incognito, il/la vostro/a erede per vedere come si comporta durante lo spostamento casa-scuola-casa.
Non tutti, fortunatamente, ma credo che la maggior parte dei genitori rimarrebbe stupita nel vedere il proprio figlio comportarsi come una sorta di giovane vandalo (gridando, attraversando sui binari, spingendo, disturbando tutto e tutti con musica insulti e rumori corporali, sporcando, sfidando i controllori, appoggiando oggetti sui binari, deridendo gli anziani, ecc.); lo stesso figlio che probabilmente poi, quando il pomeriggio vede la tua macchina che lo aspetta dopo il viaggio, tira fuori la maschera da angioletto e sale sull’auto.
Ho riportato solo qualche esempio di quello che quotidianamente potreste veder fare da ragazzi, mi sento di dire, “economicamente di buona famiglia”. Ragazzi con cellulari da centinaia e centinaia di euro, vestiti di marca e sigarette sempre accese. Quindici, sedici, diciassettenni che sempre più spesso, probabilmente forti dell’essere “in branco”, ritengono corretto comportarsi in sfregio ad ogni sorta di rispetto per persone e/o cose.
Così invece non è, così non dovrebbe essere, così non può essere. Così, anzi, non deve essere in un paese civile alle soglie del 2018. Non penso siano né gli altri pendolari, né i controllori, né chissà quali le persone che possano fare qualcosa, credo che gli unici che debbano impegnarsi per risolvere questo problema siate voi, cari genitori.
Non fatelo per me o per altri anonimi pendolari che non conoscerete mai. Fatelo per voi e per i vostri figli.