Ciaspolando verso il cielo: escursione al Col Serena
Mancano una ventina di giorni all’inizio della primavera e in effetti con le temperature e le giornate che si allungano si inizia a lasciarsi alle spalle l’inverno. C’è ancora però la possibilità di qualche bella gita con le ciaspole: scegliendo i versanti esposti a nord e partendo negli orari giusti, si può godere ancora in tutta sicurezza della bellezza delle nostre montagne innevate.
Essendo a fine stagione possiamo permetterci un itinerario impegnativo avendo allenato, durante tutte le nostre escursioni invernali, i muscoli e la mente alla fatica. Questa volta puntiamo in alto, proviamo a toccare il cielo con un dito salendo al Col Serena.
Controllato il bollettino neve e valanghe e facendoci consigliare da Guide esperte sulle condizioni dell’itinerario, lasciamo la macchina al piazzale degli impianti da sci di Crevacol, sicuri dell’impegnativa ma affascinante escursione che ci attende.
Si segue il segnavia numero 9 che ci fa costeggiare il torrente e passare sotto il viadotto del tunnel del Gran San Bernardo; si prosegue sulla poderale in piano, sempre ben battuta per il passaggio degli sciatori, fino al raggiungimento di una radura aperta dove la strada inizia a salire sulla sinistra. Dopo alcuni tornanti fuori e dentro dal bosco di Larici, incrociamo l’Arp du Bois Dèsot, da dove abbandoniamo la poderale e, rimanendo nel centro del vallone, ci alziamo decisamente di quota, seguendo una delle tante tracce che salgono verso l’alto. Bisogna fare attenzione a non spostarsi troppo lateralmente rispetto al centro valle per rimanere in zone sicure da distacchi valanghivi. Se non si è sicuri è sempre meglio rinunciare alla vetta piuttosto che rischiare! Questo è il punto più difficile dell’escursione in cui bisogna superare una piccola spalla glaciale di circa 100 m di dislivello abbastanza ripida, dove la vegetazione arborea inizia ad essere molto rada. Sono le zone ideali per uno degli uccelli simbolo delle Alpi, famoso per i suoi colori e le sue danze per conquistare le femmine. A breve difatti inizierà la stagione degli amori e le tracce sulla neve ci indicano che la loro presenza in questa zona è abbondante. Non è impossibile infatti imbattersi in un tipico igloo scavato sotto la neve per nascondersi. Stiamo parlando del Gallo forcello, anche detto Fagiano di monte.
Superato questo ostacolo ci troviamo sopra il limite del bosco in un ampia valletta. Da qui la salita diventa molto più facile e, anche se non si vedono i segnavia gialli perché ricoperti dalla neve, basta puntare il colle, che si scorge in lontananza e continuare a salire dritti, superando la serie di piccoli balzi alternati a dolci pianetti.
Servono circa 2 – 3 ore per arrivare alla meta. Gli ultimi 20 minuti sembrano i più difficili perché nonostante il colle sia ormai a due passi, la stanchezza si fa sentire. Ma la voglia di vedere cosa c’è lassù vince su ogni fatica…e ne vale la pena! Partendo presto si cammina tutta la salita in ombra, ma una volta arrivati al Col Serena il sole è pronto ad accoglierci per riscaldare il nostro corpo e lasciarci volare nel maestoso paesaggio che si staglia davanti ai nostri occhi. Davanti a noi lo sguardo va dal Rutor al Colle del Piccolo San Bernardo, mentre alle nostre spalle dal Gran San Bernardo al Mont Velan, una vista e un luogo che rimangono impressi nella mente rendendoci soddisfatti del grande sforzo fatto. Non bisogna però far passare troppo tempo perché una lunga discesa ci attende, e le temperature con il passare della giornata si innalzano; se siamo con le ciaspole mettiamo in conto un tempo simile a quello della salita per rientrare alla macchina…ma ci portiamo negli occhi e nel cuore lo spettacolo delle montagne che aspettano la primavera.
Date previste: Su richiesta per tutto il mese di marzo.
Dislivello: 900 m
Quota di partenza: 1645 m
Quota di arrivo: 2545 m
Livello di difficoltà: EE (escursionisti esperti)
Tempo di percorrenza: giornata intera. Si consiglia di non partire oltre le 7:30 di mattina!
Info e prenotazioni 344 293 4602 / 344 293 4564