Inside out: risparmiatori in preda alle emozioni
Nell’introdurre questo articolo sulla psicologia dei risparmiatori ai tempi del Coronavirus, voglio riproporvi la domanda tormentone che, grazie a Morgan, ha fatto entrare di diritto l’ultimo festival di Sanremo nella storia del trash televisivo italiano: “che succede?”
Se dovessimo sforzarci di trovare una risposta a questa domanda, non spereremmo di trovarla in un film. Tanto meno un cartone animato. Eppure è proprio un film d’animazione per bambini ad aiutarci a fare chiarezza sulle emozioni che guidano le scelte di risparmio.
A chi non avesse ancora visto l’ennesimo capolavoro Disney consiglio di dedicargli una serata, magari organizzando un cineforum in famiglia. Quale migliore occasione per occupare il tempo in quarantena e al tempo stesso riflettere con i propri figli?
“Inside Out” è un corso di “primo livello” che introduce alle neuroscienze e agli stati d’animo primordiali dell’essere umano. Gli stessi stati d’animo che in questi giorni si alternano nelle menti dei risparmiatori di tutto il mondo. La protagonista Riley ha 11 anni e, come tutti i bambini nella fase pre-adolescenziale, è alla scoperta delle sue emozioni. A volte prova a domarle con l’intelletto, altre volte ne viene completamente travolta.
La pancia ha ragioni che la ragione non conosce
Le 5 emozioni che si alternano in Riley sono: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura. Queste emozioni non si possono sempre controllare con la ragione poiché non abbiamo un solo cervello, ne abbiamo due. Il primo cervello, quello più arcaico, risiede nella nostra pancia, nel nostro intestino – da qui l’espressione “ragionar di pancia” – l’altro, quello più razionale, nella nostra testa. Purtroppo questi due cervelli non lavorano nemmeno insieme, anzi sono concorrenti tra loro: l’uno vuole prevalere sull’altro.
Usare l’uno o l’altro cervello è un compito arduo. I più grandi filosofi si sono da sempre prodigati nella ricerca della definizione dei rapporti intercorrenti tra razionalità e passione. In breve possiamo riassumere come: uscire dal soggettivo ed entrare nell’oggettivo e non sempre ci sono riusciti. Ci prova Cartesio con la tesi secondo cui le emozioni prendono il sopravvento, ma il lume della la ragione tende a domarle, portando l’uomo ad essere un animale razionale. Ci pensa poi il neuroscienziato Damàsio a ribaltare la situazione. Secondo lui, le emozioni non possono essere superate con la ragione, ma l’uomo deve imparare a convivere con entrambi i sistemi. Senza le emozioni non ci può essere coscienza e razionalità scriveva Damàsio ne “ Lo strano ordine delle cose”. Anche i poeti della beat generation ci hanno provato ad uscire dalla soggettività e arrivare all’assoluto, attraverso l’allucinazione e non ci sono riusciti. Non vi sto dicendo di drogarvi per arrivare ad una razionalità, lungi da me.
Il recente assalto ai supermercati e al gel per le mani, conseguente alle restrizioni previste dai decreti sul coronavirus, farebbe pensare che abbiamo subìto un effetto allucinogeno. Invece non sono altro che azioni guidate dalle emozioni, dalla paura, un esempio perfetto di come l’irrazionalità irrompe sulla ragione.
Non vi parlerò, però, di argomenti che non mi competono non essendo io né filosofo della mente, né psicologo, né medico. Vi parlerò di cosa succede dal punto di vista finanziario. I mercati finanziari da un mese a questa parte sono governati dalle emozioni. Il mercato non è un’entità astratta, che non si sa bene chi sia o da dove provenga. I mercati finanziari sono guidati dalle nostre decisioni, dalle nostre emozioni. I più esperti lo chiamano “sentiment di mercato”.
Ecco che le stesse emozioni che prova Riley nel film le ritroviamo in questo ultimo mese tra i risparmiatori. Prima Gioia, con il trend rialzista del 2019 che sembrava non fermarsi mai, con gli investitori di tutto il mondo che continuavano a comprare come se le azioni fossero destinate a salire per sempre. Poi Tristezza non appena il “giochino” si è rotto con l’arrivo del Coronavirus, prima in Cina, poi in Europa e adesso negli Stati Uniti
Ancora Rabbia e Disgusto qualche giorno fa durante la conferenza stampa di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea ( ribattezzata Christine Lagaffe sul web e messa alla gogna troppo facilmente ) le cui parole lasciavano intendere poca solidarietà nei confronti dei paesi con un forte debito come l’Italia. Parole che hanno scatenato sui mercati una reazione di Paura che, sommata ai timori di una recessione globale, ha portato ad un forte ribasso dei mercati internazionali.
In situazioni di particolare stress, ansia e paura viene in soccorso dei risparmiatori la finanza comportamentale, scienza che ha mosso i primi passi negli anni ‘60. La finanza comportamentale ha dimostrato che quando prendiamo decisioni in condizioni di incertezza, quasi sempre sbagliamo. Con questa teoria, lo psicologo Daniel Kahneman nel 2002 ha vinto il premio Nobel per l’economia. Sbagliamo perché, nelle scelte, è più comodo affidarci ad esperienze piuttosto che a calcoli matematici. Questo ci porta non solo a sbagliare ma a credere che la nostra scelta sia corretta.
I risparmiatori in questi giorni sono in preda alla paura che potrebbe trasformarsi in panico perché i mercati internazionali, nessuno escluso, hanno avuto importanti ribassi in pochissimo tempo come mai successo prima. Oggi, a differenza del passato, esistono gli strumenti giusti per anestetizzare queste emozioni. Non è l’obiettivo della finanza comportamentale quello di trasformare gli investitori in robot razionali, ma questa scienza può aiutare a conoscersi meglio, come risparmiatori, per evitare di cadere in errore.
L’errore più comune è quello di essere portati ad acquistare dopo forti rialzi e vendere dopo forti ribassi. Questo è spiegato nel fatto che facciamo previsioni sul futuro sulla base del recente passato. Se un’attività ha generato un rendimento positivo in passato siamo portati a pensare che lo produrrà anche in futuro. Al contrario se un’attività ha procurato perdite siamo propensi a credere che sarà sempre così. Ripeto, non sono un medico, ma se c’è una cosa che ho capito molto bene in questi giorni è che un gesto tanto semplice quanto banale come lavarsi le mani può essere di importanza cruciale.
I risparmiatori dovrebbero, in questo momento, compiere un gesto semplice ma estremamente coraggioso: continuare a seguire il proprio piano di investimento, proprio come facevano fino a qualche settimana fa, con metodo e disciplina.
Avere un metodo vuol dire:
- aver definito per tempo una corretta allocazione del proprio patrimonio in base ai propri bisogni e orizzonti temporali ( pianificazione finanziaria )
- avere una corretta diversificazione del proprio portafoglio di investimento
- avere un approccio graduale di investimento ( nei mercati non si entra all-in )
Non avere un piano e nemmeno un metodo ora può costare molto caro. Per coloro che ne hanno uno, questa violenta discesa può trasformarsi in un’ottima occasione per entrare sui mercati. Dovremmo accettare di avere una giusta quantità di paura, in fin dei conti siamo esseri umani, saranno le nostre decisioni consapevoli a determinare il buon esito o meno del piano, piuttosto che l’andamento dei mercati finanziari.
Posso concludere dicendo che sui mercati non sta succedendo nulla che non fosse già successo in passato e che succederà anche in futuro. Qualche giorno fa il professor Ruggero Bertelli, esperto di finanza comportamentale, ci ha ricordato: “i mercati finanziari oscillano, tentennano e traballano mentre salgono”.
Questa rubrica è mensile ed uscirà il terzo giovedì di tutti i mesi. Io però, ogni settimana scrivo articoli e email riservate ai miei clienti che da oggi ho deciso di estendere anche ai lettori di AostaSera. Se vuoi riceverli visita la mia pagina dedicata.