Coronavirus, l’analisi dei dati valdostani dell’ultima settimana
Ben ritrovati.
L’Rt continua ad aumentare, come d’altronde in tutta Italia, ed ha portato da oggi la Valle d’Aosta in zona arancione, con tutte le limitazioni del caso e le conseguenze sulla scuola e le attività economiche.
Anche l’incidenza generale dei casi è in lieve aumento: nel grafico che segue ciò non è molto evidente per via della scala, ma nelle ultime tre settimane siamo passati da circa un tampone settimanale positivo ogni 100 abitanti ad uno ogni 80. Tenete anche presente che tali dati provengono dal report settimanale dell’ISS, l‘ultimo dei quali è aggiornato al 10 gennaio.
I soliti, scarsi parametri offerti quotidianamente dalla Protezione Civile in Valle d’Aosta sono comunque a noi favorevoli. Casi totali, ricoveri ordinari, ricoveri in Terapia Intensiva e decessi sono tutti al di sotto della media nazionale, come potete vedere nei grafici che seguono.
Tuttavia ciò che è evidente è l’arresto del rallentamento delle curve, che ormai si sono stabilizzate da qualche settimana su valori pressoché invariati. Il che significa che malgrado tutto le restrizioni non sono servite ad azzerare la pandemia com’era avvenuto la scorsa estate. Dunque il virus continua a contagiarci, e temo che ciò si protrarrà ancora a lungo. L’esiguità della popolazione della nostra piccola regione la rende poi particolarmente fragile nei confronti di eventuali future ondate pandemiche, per noi rappresentate dai flussi turistici che tanta importanza hanno per la nostra economia.
La campagna vaccinale è iniziata. Ho avuto il privilegio di essere uno dei vaccinati e vi confermo di non aver avuto nessun effetto indesiderato. Spero che ciò possa capitare a ciascuno di voi in tempi ragionevoli: più si allungano i tempi della vaccinazione di massa, più il virus ha la possibilità di mutare. E più muta, più è difficile affrontarlo. Nel caso aveste già superato la malattia non c’è controindicazione alla vaccinazione: anzi ne verrebbe potenziata la memoria immunitaria. E’ probabile, tuttavia, che chi ha già avuto la malattia, e che quindi dovrebbe godere di una immunità naturale, verrà messo in coda alle liste vaccinali.
Attualmente la Valle d’Aosta ha somministrato l’85% dei vaccini che le sono stati assegnati (dati aggiornati alle 22.35 del 16 gennaio). Dunque dopo un inizio con qualche incertezza la nostra regione si sta comportando con la dovuta efficienza.
A breve terminerà la prima fase della campagna, quella dedicata ai sanitari ed alle RSA: poi sarà la volta dei grandi anziani, per i quali dovranno essere superate non poche difficoltà organizzative. L’obiettivo finale, quello dichiarato dall’Assessore alla sanità, è di raggiungere le 80mila vaccinazioni: per ora siamo al 4,2% di tale traguardo.
Arrivederci alla prossima settimana.