Coronavirus, uno sguardo ai dati: crescono i segnali di ottimismo
La situazione complessiva della Valle d’Aosta va lentamente migliorando: i piccoli segnali di ottimismo che vi riportavo la volta scorsa sono diventati un po’ meno timidi.
Utilizzando sempre e solo i dati ufficiali della Protezione Civile, Ministero della Salute ed Istituto Superiore di Sanità, che rimangono purtroppo i soli disponibili, ho costruito i miei grafici aggiornati a ieri 21 novembre, come di consueto su base settimanale.
I nuovi casi (linea verde) continuano a crescere, in modo direttamente proporzionale alla capacità di eseguire tamponi (per darvene un’idea, raggiungevamo i 100 tamponi totali il 12 marzo, i 1000 il 23 marzo, i 5000 il 22 aprile, i 10000 l’11 maggio, i 20000 il 17 luglio, i 30000 il 6 ottobre, i 40000 il 29 ottobre e i 50000 il 15 novembre, con una media attuale di oltre 600 tamponi al giorno).
Dal 25 giugno è possibile distinguere tra i tamponi eseguiti per screening e tamponi eseguiti per sospetto diagnostico: questi ultimi sono riportati nel grafico con la linea rossa. In generale tanto più la forbice tra le due linee si allarga tanto più le risorse dei tamponi sono dedicate ad attività di prevenzione (contact tracing, screening di gruppi a rischio, indagini a campione). Sembrerebbe che nell’ultima settimana si siano ridotti anche i casi da sospetto diagnostico, ma ciò potrebbe dipendere anche da una saturazione del sistema di sorveglianza: vedremo nelle prossime settimane.
In sostanza: un virus che è abbondantemente presente nella nostra collettività valdostana con un’incidenza di casi diagnosticati che è di oltre il triplo di quella riscontrata nella prima fase pandemica. Detto per inciso, l’incidenza in Valle d’Aosta nelle ultime due settimane, con i suoi 1437 casi per 100.000 abitanti secondo quanto riportato dal Ministero della Salute nell’ultimo report disponibile, è la seconda più elevata dopo la provincia autonoma di Bolzano (1488). Ci seguono Piemonte (1175) e Lombardia (1131); tutte le altre sotto il valore di mille, ultima la Sardegna con 155 casi.
Il grafico degli ospedalizzati sempre su base settimanale, ovvero su quanti sono in media i ricoveri giornalieri settimana per settimana, mostra che nelle ultime due settimane si è verificata un’inversione di tendenza, cioè i ricoveri sono finalmente diminuiti: anche la curva dei ricoveri in Terapia Intensiva non dà segni di allarme essendosi mantenuta sostanzialmente piatta.
In sintesi, quindi, una minore pressione sulle strutture ospedaliere con tutto ciò che ne consegue.
Terzo grafico, i decessi (linea rossa): ancora in aumento, con un valore di 41 decessi complessivi nell’ultima settimana, lo stesso livello di picco della prima fase. La curva sembra tuttavia rallentare, il che fa ben sperare. Non dimentichiamoci che quando la curva si fermerà poi dovrà anche scendere, portandosi dietro altre vittime. Ed il bilancio complessivo della seconda fase sarà probabilmente peggiore di quello della prima fase in cui si contarono 146 vittime (al 19 giugno). A ieri, 21 novembre, eravamo infatti già a 135 vittime della seconda ondata (il primo decesso si risale al 22 ottobre). Quindi curva in rallentamento ma bilancio peggiore della prima fase.
Ultimo grafico, il parametro Rt, che sta calando anche se non ha ancora raggiunto la mitica soglia del valore 1: quando ci arriveremo non ne siate però troppo entusiasti. Non è che la pandemia sarà finita, semplicemente i contagi diminuiranno invece di aumentare. E la malattia sarà sempre la stessa, più o meno con le stesse percentuali di asintomatici, malati lievi e malati gravi. Quindi, anche se ci promuoveranno a regione arancione, gialla o anche verde non dimentichiamoci delle poche norme individuali di comportamento.
Due parole sui vaccini: da quanto affermato dalle case farmaceutiche produttrici (Pfizer e Moderna) i risultati sono molto promettenti ed altri vaccini sono in fase avanzata di sperimentazione (Johnson & Johnson, Astra Zeneca). Aspettiamo le autorizzazioni delle agenzie regolatrici (FDA americana, EMA europea e AIFA italiana) e poi comincerà la campagna vaccinale per la quale immagino ci vorrà tutto il 2021, ma che potrà dare una svolta importante alla lotta al SARS-CoV-2.
Ancora grazie per l’attenzione ed arrivederci alla prossima occasione.