Progetto civico progressista: “Inclusione, contro le derive securitarie della destra”
“L’ideologia, l’ideologia, malgrado tutto credo ancora che ci sia, è la passione, l’ossessione della tua diversità”. Il candidato sindaco di Aosta Gianni Nuti, della coalizione progressista-autonomista “Con te, Aosta c’è”, ha scelto alcune parole di una canzone di Giorgio Gaber, ieri sera, per fare una netta rivendicazione di campo. “Esiste ancora una destra e una sinistra”, ha detto, di fronte a circa 150 persone, durante la serata di chiusura della campagna elettorale delle regionali di Progetto Civico Progressista.
Nuti, di fronte al pubblico (circa 150 persone) di piazza Narbonne, ha voluto giocare con l’interpretazione del celebre pezzo, “Destra-sinistra” appunto, tracciando una differenza netta: “O si è appassionati o si è ossessionati dalla diversità”. “È questa la differenza tra destra e sinistra – ha spiegato – e noi siamo appassionati di diversità. Questa città dovrebbe essere fatta da cittadini che, percorrendola, dovrebbero sorprendersi per qualcosa di nuovo, un’aiuola o una panchina, non da gente che va a dire in giro ‘guarda che schifo’, magari denigrando un intero quartiere”.
Il riferimento è a quelle forze politiche che da destra insistono sul degrado di realtà come il quartiere Cogne, esasperando secondo Nuti in modo sproporzionato la realtà delle cose. Al desiderio di ordine, attribuito agli avversari, Nuti oppone un discorso di inclusione: “Quando qualcuno, facendo i muscoli, dice ‘siamo dalla parte dei più deboli’ c’è qualcosa che non va – afferma il candidato, riferendosi ad alcuni slogan dei leghisti locali –. Quando incontriamo la fragilità, invece, anche noi ci scopriamo fragili e non siamo quelli che dicono ‘ti tiro su io’, ma ci immergiamo pure noi, e piuttosto ci tiriamo su insieme”.
Presenza di rilievo dell’appuntamento elettorale era l’ex ministro della Giustizia e attuale vicesegretario del Pd nazionale Andrea Orlando. Orlando è intervenuto per ultimo, per sostenere Progetto Civico Progressista. Anche lui ha subito attaccato la retorica securitaria delle destre, facendo riferimenti all’attualità politica locale: “L’unico vero problema di sicurezza, in Italia, viene dalle organizzazioni mafiose”. “Non sarà certo Salvini – ha aggiunto – che libererà la Valle d’Aosta dalla ‘ndrangheta, viste le notizie che arrivano dalle vicende che coinvolgono il suo partito al livello nazionale”.
Il tema del problema della criminalità organizzata è stato molto battuto. Molte sono state le stigmatizzazioni nei confronti dell’episodio che ha visto, qualche giorno fa, una folla applaudire dei processati per mafia di fronte al tribunale di Aosta: «Anche un nostro candidato compare nelle pagine di Egomnia e Geenna – ha aggiunto la segretaria del Pd locale Sara Timpano, riferendosi ad Alberto Bertin – ma compare in un senso completamente diverso, perché nelle intercettazioni viene detto che dovrebbe essere picchiato per quello che ha fatto contro la ‘ndrangheta negli anni”.